In Sardegna

Tensione con gli antifascisti a Is Mirrionis, CasaPound si difende: "Aggressione brutale, non ci lasceremo intimidire"

Manifesti-CasaPound-Cagliari

CAGLIARI. "Niente coltelli e tirapugni, stavamo solo attaccando manifesti". A pochi giorni dagli incidenti di via Is Mirrionis e dalla rissa sfiorata con un gruppo di antagonisti nel pomeriggio di domenica, CasaPound si difende dalle accuse lanciate dagli antifascisti di Sa Domu e - attraverso il coordinatore cittadino Luca Sardara - fornisce la propria versione dei fatti.

"Eravamo tre ragazzi e due ragazze. Stavamo affiggendo legalmente i nostri manifesti nei pannelli elettorali a noi dedicati in via Is Mirrionis all'incrocio con la rotonda di via Cadello. Dopo pochi minuti arriva una ventina di antifascisti e - come da loro dichiarato nel delirante comunicato che hanno consegnato alla stampa subito dopo l'accaduto - provano ad intimidirci con atti violenti come buttare a terra il secchio di colla e tentare inutilmente di strappare i manifesti dalle mani di una nostra ragazza. La situazione si è ristabilita grazie al tempestivo intervento dei nostri militanti e di nostri simpatizzanti del quartiere, che hanno riportato la situazione in parità numerica e hanno fatto allontanare il gruppo di antifascisti. L'aspetto paradossale è che mentre loro continuano impuniti le loro attività violente, l'amministrazione comunale pensa a discutere e approvare mozioni per privare di spazi pubblici e contributi chiunque non faccia dichiarazione di antifascismo. Tutto ciò non fa altro che spronarci a portare avanti con maggior vigore la nostra attività nelle strade al fianco degli italiani".