CAGLIARI. “Il bilancio sull’anno che si chiude s’incrocia inevitabilmente con quello di una legislatura finita e, purtroppo, caratterizzata da un’azione politica inconcludente, che ha peggiorato le condizioni economiche e sociali dell’Isola”. Lo afferma il segretario della Cgil Sardegna, Fausto Durante, che sottolinea come “per ripartire, dal 2024 sarà indispensabile governare con un piglio diverso, con una visione che tenga conto dei ritardi accumulati e dello scatto necessario per trasformare in opportunità i cambiamenti in atto”.
Dalla Cgil parlano poi di dati, per loro preoccupanti: "In Sardegna si muore più che nel resto d’Italia: secondo dati Crenos, nel 2022 l’incremento dei morti sfiora il 22 percento e non ha eguali in altre regioni. Sempre in ambito sanitario, un altro primato: il 12,3 per cento dei sardi rinuncia alle cure sanitarie, la più alta percentuale in Italia (rapporto Bes-Istat). Infranto anche il mito dell’Isola dei centenari: oggi la speranza di vita è più bassa della media italiana. E ancora, l’incidenza delle persone che vivono in povertà relativa è del 20 per cento contro una media italiana del 14,8 percento (Istat). Davvero preoccupanti i dati del mercato del lavoro: la crescita dell’occupazione, nel 2023 è ulteriormente rallentata e, più che nel resto d’Italia, i nuovi rapporti di lavoro sono precari (dati Inps). Non a caso, il peso del lavoro stabile nelle nuove assunzioni è di appena il 10,23 percento, il resto sono stagionali, tempi determinati, contratti in somministrazione e intermittenti".
“Una delle caratteristiche di questo governo regionale", incalza il segretario della Cgil, "è stata anche l’assenza di un confronto con le parti sociali, l’indisponibilità ad ascoltare e a misurarsi sulle numerose vertenze aperte, se non in occasioni sporadiche e senza costrutto”.
“Il nostro contributo c’è e continuerà ad esserci anche in questa fase che vede la Sardegna alle prese con una campagna elettorale purtroppo ancora segnata dalle contraddizioni interne alle coalizioni in campo – conclude Durante - il clima e la consistenza del dibattito politico attuale non possono che suscitare preoccupazione perché, visto il quadro appena descritto, ci si aspetterebbe più concretezza, più chiarezza sulle cose da fare, più rispetto per un’Isola in affanno che aspetta solo un buon governo per ripartire”.