In Sardegna

Stop al concorso per 20 dirigenti-manager della Regione: il Tar boccia il bando, tutto da rifare

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CAGLIARI. "Abbiamo bandito un concorso per 20 nuovi dirigenti che devono avere, come indicato nel bando, doti di leadership e capacità di guidare gruppi di persone al raggiungimento di determinati risultati. Una novità rispetto al passato in linea con l'esigenza di rendere più moderna la macchina amministrativa e più misurabili le prestazioni delle figure apicali". Parole dell'assessore regionale agli Affari generali Filippo Spanu, pronunciate solo tre settimane fa. Ma per vedere l'attuazione dell'innovazione ci sarà da aspettare. Perché con le prove già avviate il Tar ha bocciato il concorso indetto dalla Regione per i 20 nuovi vertici della macchina amministrativa: 16 per la Ras, 2 per l'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL) e 2 per l'Ente acque della Sardegna (ENAS). Sbagliato, secondo i giudici amministrativi, precludere la possibilità di partecipare alla conquista della dirigenza di più di un ambito  dei cinque previsti dal bando. Se un candidato aveva possibilità di vincere in più settori era costretto a sceglierne uno solo. E questo, per il Tar, non è legittimo. 

"La formazione e l’iter di studio potevano differenziarsi, ma avrebbe dovuto comunque essere ammesso e consentito ai partecipanti di poter dimostrare adeguate capacità e livelli di conoscenza nelle materie richieste, per sfere che possono essere ritenute affini", scrive il tribunale amministrativo, "La selezione in questo caso sarà naturale con scelta del candidato di essere in grado di sostenere le prove differenziate. In sostanza", è la conclusione,  "la limitazione alla partecipazione ( domanda ammessa solo per un ambito) risulta illegittima per violazione del principio di ragionevolezza, par condicio e libero accesso ai concorsi pubblici". Tutto da rifare, quindi: il concorso, con la convocazione delle prove, era stato già congelato. Ora lo stop.

Di "ennesima dimostrazione di incapacità" parla il coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci: "Dopo le finanziarie e l’assestamento di bilancio - attacca l’esponente azzurro - ecco anche il concorso illegittimo. Si sono proposti come quelli ‘seri’ e ‘sobri’ e invece collazionano solo pasticci. Prima vanno a casa meglio sarà per la Sardegna”.

Arriva la replica dell'assessore: "Mentre leggiamo e valutiamo con la dovuta attenzione i pronunciamenti del Tar che accolgono i ricorsi sul Bando di concorso per l'assunzione dei Dirigenti della Regione, ritengo opportuno ricordare l'urgente necessità, per la nostra macchina amministrativa, di dotarsi di nuove figure di vertice che rispondano alle effettive esigenze più volte palesate. Il mio impegno quindi rimane quello di coprire queste esigenze secondo criteri innovativi. Il Bando rispondeva a tali principi e cercherò, tenendo conto di quanto emerge dalle sentenze, di riavviare il percorso nei tempi più brevi perché, a prescindere dalle posizioni, prevale la consapevolezza dell'urgenza di raggiungere l'obiettivo. "Paiono stonate e pretestuose  - osserva l’esponente della Giunta - le dichiarazioni di esponenti del centrodestra che con scarsa memoria, rispetto a quanto avvenuto nel recente passato, lamentano infondate invasioni di campo della politica relativamente  alle competenze della struttura. Mai c'è stata da parte mia tale volontà ma piuttosto ho provveduto a dare corso agli atti necessari secondo modalità analoghe a quanto fatto in tutti i precedenti concorsi banditi dalla Regione, tra i quali il travagliato bando di concorso per dirigenti promosso dalla Giunta Cappellacci, firmato dall'allora Assessore del Personale, ed esitato ben tre anni dopo".