ROMA. Cinque ricerche scientifiche della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Lanusei sono state presentate nei giorni scorsi nel congresso “ICare 2023”, il principale evento nazionale in questo campo, organizzato dalla Siaarti (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva). Non solo: i cinque lavori sono stati pubblicati nell’edizione di ottobre della rivista scientifica Jaacc (Journal of Anesthesia, Analgesia and Critical Care), curata dalla stessa Siaarti. La Asl Ogliastra è stata l’unica realtà sarda a presentare dei lavori realizzati da personale infermieristico.
La delegazione ogliastrina presente al 77esimo congresso nazionale della Siaarti era composta da Francesco Loddo, direttore della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Lanusei, Anna Busia, coordinatrice infermieristica, Silvia Pilloni, medico anestesista, e le infermiere Erika Lai, Alessandra Orrù, Silvia Paba e Simona Serdino.
Nella tre giorni (26-28 ottobre) svoltasi nel suggestivo scenario del convention center “La Nuvola” all’Eur, la delegazione della Asl Ogliastra ha esposto come “comunicazioni orali” le proprie ricerche, frutto di un lavoro durato circa un anno e curato da un gruppo di lavoro composto da 5 medici e 7 infermieri.
"Siamo molto contenti di aver portato la nostra esperienza, il nostro reparto e il nome della Asl Ogliastra in questo importante contesto scientifico nazionale e internazionale – commenta Francesco Loddo - una delle gratificazioni più grandi è stata quella di ricevere i complimenti da parte di colleghi provenienti da altre parti d’Italia". Il congresso ha visto la partecipazione di 4000 professionisti, con l’esposizione di 200 ricerche scientifiche, presentate da ricercatori arrivati da tutto il Belpaese.
Le cinque ricerche esposte dai professionisti ogliastrini abbracciano diverse branche del lavoro condotto all’interno dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione del nosocomio lanuseino: si tratta di analisi dei dati, studi clinici e sperimentazioni. Ad unirli, c’è un minimo comune denominatore: "Tutti i lavori sono volti al miglioramento dell’assistenza anestesiologica e rianimatoria dei pazienti – conclude il direttore della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione – ed hanno già un’applicazione pratica all’interno della nostra unità operativa".