In Sardegna

Cagliari, la Marina diventa il quartiere dei ragazzi: "negozi amici" per chiedere aiuto in caso di necessità

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CAGLIARI. Il rione della Marina, a Cagliari, diventa il quartiere dei ragazzi con percorsi sicuri per i bimbi che vanno a scuola, “negozi amici” dove chiedere aiuto in caso di necessità, ma anche con un sostegno a chi si occupa di adolescenti, oltre a punti di incontro tra insegnanti, educatori e associazioni.

A questo punta Accresce, un progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Accresce, promosso dall’associazione Efys, lavora per rompere l’isolamento in cui sono finite scuola e famiglia e dare una risposta concreta alla crisi educativa, creando un’alleanza tra gli adulti che si occupano di infanzia e adolescenza. L’obiettivo è quello di trasformare il quartiere Marina – per poi coinvolgere tutto il centro storico - in una comunità educante attenta e consapevole in cui tutti siano coinvolti.

Il progetto – nato dalla collaborazione l’associazione Efys, l’Università di Cagliari, il Comune di Cagliari, Sardinia Open Data, Inmediazione, Aidos, Unica Radio, F4CR network, Aman e l’istituto comprensivo “Satta Spano De Amicis” - si articolerà in due anni con una prima fase di ascolto e condivisione interamente dedicata alla tessitura di relazioni, imprescindibile per avvicinare gli elementi che compongono la comunità educante.

Scuola, associazioni, famiglie, enti pubblici lavoreranno assieme per la co-progettazione della fase successiva fatta di azioni condivise. Dunque saranno numerosi i laboratori e gli incontri durante i quali le diverse figure educative potranno mettere sul tavolo le questioni più urgenti e lavorare alle soluzioni per dare così avvio alla seconda parte del progetto, più operativa, in cui verranno attuate le azioni co-progettate.

Caffè pedagogico. Da qui nascono i “caffè pedagogici”, spazi di incontro e ascolto nati per affrontare i problemi dei più piccoli con soluzioni condivise e non calate dall’alto. Lavorare alla costruzione di nuove strategie aiuterà anche a sgombrare il campo dalle incomprensioni che possono esserci tra diverse figure educative perché, in un momento storico in cui in troppi puntano il dito contro maestri e professori, Accresce vuole tornare a riannodare il legame tra scuola, genitori e territorio.

 Sos teenager. Tra le proposte c’è anche quella di offrire un supporto specifico a chi si occupa di adolescenti e affrontare, con l’aiuto di esperti, temi complessi e in continua trasformazione che li riguardano e che possono disarmare anche gli adulti più attenti. In base alle esigenze che emergeranno potranno essere avviati incontri di formazione sulla gestione delle nuove tecnologie, sull’emotività degli adolescenti, sui rischi legati alle nuove sostanze stupefacenti o su tutti gli aspetti legati alla sessualità: dai pericoli della rete alla consapevolezza su eventuali fluidità di genere.

Negozio amico. Tra le idee del quartiere dei ragazzi c’è anche quella di coinvolgere gli esercenti del rione e dare vita al “negozio amico”. Raccolta la disponibilità dei commercianti, verranno individuati i locali disponibili nei confronti dei più piccoli: nel negozio amico si avrà la possibilità di chiamare i genitori, attendere lì il loro arrivo o chiedere aiuto in caso di necessità.

No malamovida. In un quartiere fortemente sensibilizzato ai temi dell’infanzia e dell’adolescenza, dove tutti sentono di far parte di una comunità educante, sarà più difficile rimanere indifferenti nei confronti dei giovanissimi che assumono alcolici o rischiano di infilarsi in situazioni a rischio. Accresce punta a diventare antidoto naturale alla malamovida che, soprattutto nei fine settimana d’estate, vede coinvolto proprio il quartiere Marina dove si radunano ragazzi sempre più giovani.

Associazioni, oratorio e moschea. In una comunità educante, dove la città diventa scuola, è importante coinvolgere tutte le anime del quartiere che ha una forte componente multietnica. Imprescindibile quindi riuscire a interpellare tutte le comunità del rione che spesso si incrociano, ma non si incontrano. Fondamentale sarà dunque il ruolo svolto dalle associazioni che si occupano di mediazione culturale, ma anche il sostegno sia dell’oratorio di zona che delle moschee capaci di comunicare e di creare ponti interculturali. Accresce nasce dalla consapevolezza che per ritornare ad avere autorevolezza sia necessario creare una comunità educante indicata, da molti rapporti sull'infanzia e adolescenza, come l’unica arma efficace contro la povertà educativa. «La povertà educativa - che si verifica quando un minore è privato o limitato nel suo diritto ad apprendere, formarsi, sviluppare capacità e competenze, coltivare le proprie aspirazioni e talenti - riguarda in Italia milioni di bambini e ragazzi, e rappresenta un reale problema del nostro Paese e della Sardegna in particolare», ha sottolineato Laura Ligas, coordinatrice del progetto Accresce.