VILLAPUTZU. Panchine distrutte, lampioni spaccati, rifiuti ovunque, muretti abbattuti: è una piazza devastata quella lasciata dai vandali dopo una notte di "baldoria" a Villaputzu. E il Comune non resta a guardare. Da una parte viene assicurato l'intervento delle forze dell'ordine per l'individuazione dei responsabili. Dall'altra si fa appello al senso civico dei genitori dei ragazzi che hanno compiuto il gesto: "Nessuno dica", scrivono dall'amministrazione, "mio figlio non può essere stato. I vandali sono figli di qualcuno". Questo il post comparso sulla pagina ufficiale del Comune del Sarrabus.
Il paese che NON vorrei è quello ritratto nelle immagini che alleghiamo, una gallery di fotografie che riteniamo non ci possa e non ci debba rappresentare, quella che tristemente immortala un paese che si sveglia la domenica mattina con una piazza devastata dall'opera dei vandali. Con questo comunicato intendiamo denunciare l'ennesimo vergognoso atto perpetrato nel nostro comune ad opera di pochi e ai danni dell'intera comunità Villaputzese: perché quando si danneggia il bene comune le vittime siamo tutti noi, indistintamente. A tal proposito il Sindaco e l'amministrazione comunale intendono collaborare con le forze dell'ordine per porre in essere e favorire il massimo sforzo sinergico da parte di tutte le istituzioni affinché episodi come questo non restino impuniti e soprattutto non si ripetano. L'appello però lo facciamo a tutti i cittadini, in particolare ai genitori: non trinceriamoci dietro un "mio figlio non può essere stato", perché a sradicare le panchine stanotte, a devastare le fioriere la notte di Natale, a imbrattare i muri, a distruggere l'arredo urbano, i lampioni, i muretti... di sicuro è stato il figlio di qualcuno. Non lasciamo che la scusa della "noia" o del "sono solo ragazzate" ci lasci indifferenti di fronte a queste azioni, invitiamo tutti i cittadini a segnalare prontamente all'amministrazione comunale e alle autorità competenti eventuali informazioni relative ai danni causati contro il patrimonio pubblico. Da parte nostra, e anche su questo chiediamo la collaborazione di tutti, l'impegno a portare avanti iniziative per comprendere l'origine di questi comportamenti e a continuare a proporre azioni di maggiore coinvolgimento dei giovani nella vita del paese.