CAGLIARI. "Occorre aumentare le retribuzioni dei lavoratori del turismo per affrontare la carenza". Lo afferma Cristiano Ardau, Segretario Generale della UILTuCS Sardegna.
"Torna puntuale all’inizio della stagione turistica, la lamentela sulla carenza di addetti per il settore turismo; secondo alcune aziende del settore, anche con mancanze del 25% circa il fabbisogno. Dobbiamo avere il coraggio di affermare che questo settore è diventato povero e poco appetibile". Tuona il Segretario Generale del settore turismo che fa notare che le retribuzioni sono basse con contratti poveri e precari.
"I livelli retributivi sono ormai inadeguati per gli alti carichi di lavoro del settore. Parliamo di 5 euro netti all’ora con turni giornalieri di 10 ore su nastri orari pesantissimi. Spesso con contratti stagionali che vanno avanti mese per mese; sfidiamo a trovare un addetto del turismo che fa 6,40 ore al giorno con il riposo settimanale. A questo si aggiunge il problema che si punta ancora poco sulle competenze in un settore che spesso si accontenta; servirebbe invece un ricorso a maggior formazione a beneficio degli standard di servizio. Non serve lamentarsi, ma avere il coraggio di assumere scelte radicali con la sottoscrizione di un patto diverso tra lavoratori e aziende. Se manca l’offerta di lavoro, che paghino meglio i dipendenti. Se ci rassegniamo che il settore ormai è diventato un mercato del lavoro - provoca Ardau - il lavoro va pagato meglio. Se il lavoro manca, lo scambio è la necessità di adeguare le retribuzioni. Nel turismo, come in altri settori del terziario, il Contratto Nazionale è scaduto da anni e nel rinnovo, secondo le logiche della Associazioni Datoriali, arriverà un aumento di 20 euro lordi mensili, tali da generare un incremento salariale di soli 40 centesimi l’ora; in Sardegna neanche 100.000 persone occupate. Problemi del settore che si scontrano con una Sardegna sempre più destinazione turistica, con un progressivo aumento delle presenza turistiche e la possibilità che il settore porti realmente ricchezza ad un’economia già debole. Aumento delle retribuzioni, migliori interventi formativi e maggior consapevolezza dell’importanza del settore – conclude Ardau – sono i capisaldi per risolvere gli annosi problemi di un settore sempre più strategico per l’economia della Sardegna".