In Sardegna

Sanità, Forza Italia contro Moirano: "Come fa a eliminare le liste d'attesa se nell'Ats regna il caos?"

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CAGLIARI. Come si fa a a eliminare le liste d'attesa se nell'Ats regna il caos? A chiederselo sono i consiglieri regionali di Forza Italia Alessandra Zedda e Pietro Pittalis, polemici nei confronti dei proclami lanciati dal governatore Francesco Pigliaru e del direttore generale dell'Azienda di tutela della Salute Fulvio Moirano in occasione dell'inaugurazione della nuova sede Ats a Sassari. “Ci chiediamo - scrivono i consiglieri in una nota congiunta - come possano essere eliminate le liste d’attesa, migliorare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro quando in Ats regna caos e confusione. Basti pensare alle difficoltà per reclutare il nuovo personale con concorsi e selezioni, il proliferarsi delle nuove strutture create ad arte per soddisfare qualche generale e nessuna truppa”.

I due consiglieri azzurri chiedono alla Regione di fare chiarezza sulle presunte carenze nell'organico della sanità isolana: ”Si è passati da presunti esuberi a carenze di duemila operatori. Francamente i conti non tornano. Si sta massacrando la sanità privata, con l’assegnazione dei tetti di spesa (per il 2017 a maggio) e contratti sottoscritti a posteriori, e soprattutto con un solo obiettivo: quello di tagliare le prestazioni dei privati".

“Da una parte - prosegue la nota - aumenta la spesa sanitaria, dall’altra peggiorano le condizioni di servizio e la qualità dell’assistenza, con gli operatori che percepiscono le retribuzioni più basse d’Italia e liste d’attesa infinite che obbligano i sardi di a rivolgersi alle strutture della penisola. Ma di cosa parla Moirano?".

"Assistiamo al fallimento della politica sanitaria targata Moirano e compagni - concludono Zedda e Pittalis - Sappia Moirano che se è suo obiettivo importare la sanità piemontese sta sbagliando di grosso: a breve, infatti, i sardi avranno la possibilità di scegliere da chi farsi governare. A costoro il gravoso compito di rimettere in sesto una sanità allo sbando, attenta alle esigenze di pochi e non ai reali bisogni di salute dei cittadini”.