SEULO. Di nuovo senza medico di base. A Seulo il dottore è andato via dopo una sola mattinata di lavoro
"Abbiamo davvero un incredibile raccolta di record noi paesi di montagna, tanti primati di cui andar fieri e altri magari meno. L’ultimo appena raggiunto è quello di essere stati abbandonati dal medico curante dopo una sola mattinata di lavoro". Lo scrive il vice sindaco del paese della Barbagia Patrizia Moi su una nota.
"Abbiamo il record delle rinunce: medici, insegnanti, rinunciano tutti", scrive ancora rassegnata.
"Abbiamo il record importantissimo della resilienza, perché nonostante tutto, siamo ancora qui e quello della sopravvivenza, siamo i sopravvissuti della riserva Italiana, così ci fanno sentire.
Perché quando parliamo del nostro record di longevità, non parliamo certo di vite facili, non parliamo di luoghi dedicati ai nostri anziani, parliamo di anziani che, chissà come e chissà perché sopravvivono, alle cure che non ci sono, ai medici che vanno via, agli ospedali che chiudono, alle strutture assenti", denuncia ancora.
Adesso, fino all'individuazione del medico provvisorio di assistenza primaria, il dottor Lai Alfonso e il dottor Grande Salvatore, rispettivamente in servizio a Sadali ed Escalaplano, hanno dato la propria disponibilità a seguire nel proprio
ambulatorio i cittadini del Comune di Seulo.
"Forse sopravvivono grazie anche a un altro record dei nostri paesi, quello della solidarietà", scrive ancora Moi." E quindi grazie, ai nostri medici che, comunque si accollano le emergenze, che ci sono sempre, nonostante gli altri ci abbiano dimenticati, nonostante la mole di lavoro incessante, nonostante qualche collega abbia deciso che, no, noi dei piccoli paesi sperduti in montagna non siamo 'convenienti'…. Troppo pochi, troppi km, troppe distanze, stiamo diventando una vera emergenza umanitaria, abbandonati al nostro destino, sanità, strade, servizi, un mondo a se, e torniamo Italiani tra tutti gli Italiani solo quando si avvicinano le elezioni, quando dobbiamo pagare le tasse…..almeno in quei momenti riescono a farci sentire parte dell’Italia", conclude.