In Sardegna

Brotzu, il sindacato: "Sale operatorie senza aria condizionata, reparti senza corrente"

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CAGLIARI. Sale operatorie senza aria condizionata, reparti dove salta la corrente. La situazione al Brotzu di Cagliari è nel caos secondo quanto denuncia il sindacato Usb Sanità.

"Le sale operatorie di Ortopedia, nuovo Blocco Operatorio e Urologia, oltre alcuni reparti, i giorni scorsi e fino a stamattina sono stati interessati da un problema di mancanza di climatizzazione che ha comportato  elevate temperature in sala operatoria", si legge sulla nota firmata dal responsabile Gianfranco Angioni. 


"Nella serata odierna c'è stata una breve  interruzione di corrente elettrica che ha interessato diversi reparti operatori e reparti critici. Di queste problematiche portate alla nostra attenzione ci siamo fatti subito portavoce", denuncia ancora spiegando che oggi si sono tenute le procedure di "raffreddamento e di conciliazione, assente il Direttore Generale che ha dato delega a rappresentare l'amministrazione a un Dirigente  Amministrativo", fa sapere. 


"Abbiamo da subito lamentato la mancata presenza del Direttore Generale, dopo ampia discussione su tutti i punti inseriti all'ordine del giorno, c'è stata data garanzia che a luglio pagheranno la produttiva con un acconto di circa il novanta per cento".

Durante l'incontro sono state affrontate diverse problematiche.

"Abbiamo ritenuto insufficienti  le soluzioni proposte e le giustificazioni date. USB SANITÀ, NURSING UP, NURSIND, FSI e CISNA unici promotori dello stato di agitazione  hanno preferito non chiudere lo stato di agitazione e hanno richiesto al delegato del Prefetto un nuovo incontro da tenersi in tempi brevi.
In questo contesto cosi drammatico, senza le soluzioni auspicate come il pagamento dei festivi infrasettimanali, il pagamento degli orari in eccedenza, l'ampliamento dei beneficiari di fascia e altro,  non è escluso lo sciopero Generale".
Poi scrive:
"C'è caos completo all’Arnas G. Brotzu, ormai le lavoratrici e i lavoratori sono ai limiti della sopportazione.
Sono evidenti le conseguenze di anni di cattiva amministrazione e soprattutto in questo periodo, dopo una pandemia che ha sfinito il personale di tutti i ruoli professionali, impegnato nell’affrontare l’emergenza con turni straordinari e mettendo a rischio la propria vita. Oggi che finalmente si potrebbe intravvedere una ripresa alla normalità, si constata l’amara verità e la delusione che tutte le promesse fatte durante la pandemia erano vane.
In questo particolare momento storico, c’è invece bisogno di dare speranza ai lavoratori; basterebbe almeno dare i giusti premi promessi per compensare (in parte) gli straordinari sforzi di tutti gli operatori sanitari, tecnici e amministrativi profusi durante la pandemia.
In questo contesto particolare c’è poi la realtà di tutti i giorni:
La grave carenza di personale in primis , nei reparti di degenza mancano medici, infermieri, Oss e operatori tecnici.
La coperta è sempre più corta e si cerca di ovviare con le prestazioni aggiuntive, che sicuramente non compensano gli enormi sforzi profusi dal personale interessato. Ci chiediamo sino a che punto può durare questa situazione.
Il malcontento generale inizia già nel parcheggio del più grande Ospedale della Sardegna: dei lavori iniziati da tempo immemorabile non si vede la fine. Quello che è certo è che ormai è impossibile trovar parcheggio,  l’intero perimetro dell’Ospedale è un immenso cantiere a cielo aperto e ogni area recintata rimane chiusa e interdetta alla sosta per mesi e mesi.
I tempi biblici evidentemente sono una costante dei lavori dell’ufficio tecnico.
Ma è in generale tutto l’ufficio tecnico in sofferenza; gli operai si lamentano giustamente perché il loro numero si sta riducendo col passare degli anni e l’Amministrazione  a rilento sta integrando quelli andati in pensione.
Gli operai sono infatti costretti a turni intollerabili con giornate di reperibilità o di servizio che li tengono impegnati anche tre sabato su quattro al mese.

L'Usb Sanità continuerà senza sosta a richiedere a gran voce alla Direzione Arnas G. Brotzu di portare avanti con la massima celerità i concorsi per l'assunzione degli operai in modo da dare valore e continuità alle manutenzioni interne e scongiurare l’esternalizzazione dei servizi di manutenzione.
Ricordiamo ancora che nel più importante ospedale della Sardegna per le cure oncologiche da anni non c’è un presidio tecnico in quanto la base operativa è stata trasferita al P.O. San Michele, ma gli operai lamentano anche che è molto difficoltoso fare le manutenzioni all’Ospedale Oncologico perché i furgoni e gli automezzi non sono tutti adoperabili.
Noi del sindacato USB abbiamo sempre denunciato questa decisione scellerata dell’eliminazione del Presidio Tecnico e richiesto invece la massima cura e attenzione per un ospedale così importante.
Nonostante le diverse richieste inviate all'amministrazione non abbiamo  purtroppo avuto nessuno riscontro.
E intanto anche le aree verdi dell' Oncologico  iniziano nuovamente a essere invase da sterpaglie e qualcuno più scaltro sentenzia che la visita del Vescovo dovrebbe essere più frequente". 
Poi conclude:
"Ci chiediamo a questo punto in mezzo a questo Caos se sia garantita la sicurezza dei pazienti e dei dipendenti.
L'Usb ha più volte cercato un confronto con l'amministrazione  evidenziando l'inadeguatezza organizzativa di un servizio così complesso.
In questo contesto cosi allarmante è sicuramente auspicabile un decisivo cambio organizzativo, ma soprattutto che sia  fatta un attenta analisi sia sulla gestione operativa dell’Ufficio Tecnico (che certamente non si può dire che non abbia Ingegneri e Assistenti tecnici  a sufficienza) sia sulla programmazione dei lavori e sui finanziamenti, questo al fine di monitorare l'effettivo utilizzo delle risorse gestite.
È evidente che le gravi problematiche si riflettono sulla qualità del servizio stesso che non risponde a regime alle necessità manutentive. È un dato di fatto che l'amministrazione  non solo deve risolvere le gravi problematiche dettate dal difficile momento post pandemico ma si deve pure fare carico delle lamentele degli utenti e dei gravi disagi che quotidianamente continuano a presentarsi.
L'Usb continuerà ad essere un interlocutore attento, senza però risparmiare tutte le forme di rivendicazione necessarie affinché siano garantite tutte le tutele ai lavoratori ma soprattutto ai pazienti".