ESCALAPLANO. La strada è dissestata, magari per scarsa manutenzione, e l'auto nel passarci si distrugge? Colpa di chi è alla guida, se conosce quel tratto, nessun risarcimento è dovuto. Questo, almeno, secondo l'assicurazione del Comune di Escalaplano, che ha rifiutato di indennizzare un residente del paese che, è la tesi, sapendo che la strada era messa male poteva evitare di fracassarsi il veicolo.
La vicenda, rappresentata i questo modo, emerge dal racconto dei legali dell'automobilista, che fanno capo allo studio 3A.
La disavventura per un trentanovenne di Escalaplano inizia nel pomeriggio del 20 ottobre 2021. Quei giorni sono caratterizzati dal maltempo, piove e la stretta stradina che attraversa il centro storico del paese è andata a mollo. Il trentanovenne deve uscire in auto e quella strada che porta anche alla sua abitazione è l’unico collegamento possibile, deve per forza prenderla. Sale sulla sua Fiat Uno rossa, che ha i suoi annetti ma che il proprietario mantiene con estrema cura, e procede a velocità ridotta, ma lungo il percorso, passando sul selciato, una lastra di pietra malferma alla pressione della ruota si solleva all’improvviso come una molla e si incastra sotto la sua vettura, bloccandola: l’automobilista è costretto a scendere, sotto la pioggia battente, e a sollevarla con il cric per liberarla.
Il masso però causa anche danni non da poco alla parte sottostante della Uno, in particolare a braccio oscillante, giunto del semiasse, cuscinetti, cuffie, minigonna, cavo di leveraggio. Per risparmiare, il proprietario acquista personalmente i pezzi su Internet limitando la spesa in officina al costo della manodopera, 286 euro: se la cava con poco meno di mille euro in tutto.
Per essere risarcito del danno chiede subito le coperture assicurative e i danni al Comune, allegando tutta la documentazione, a cominciare dalle foto della strada e della macchina e dalle fatture per l’acquisto dei componenti danneggiati e per il pagamento dell’autoriparazione.
Ma la compagnia assicurativa del Comune continua a negare qualsiasi liquidazione, sostenendo di non rilevare alcun elemento di responsabilità imputabile al proprio assicurato. Prima, spiegano dallo studio 3A, ha genericamente asserito che gli accertamenti avevano escluso la presenza di un’insidia o trabocchetto sul manto stradale non visibile poi, con ulteriore diniego del 2 aprile scorso, ha aggiunto che “la strada dissestata era nota al danneggiato che abitualmente la percorre abitando nelle vicinanze e oltre a ciò il sinistro si è verificato in ore di luce in cui la strada non costituisce alcuna insidia”. Il contenzioso va avanti.
- Redazione