SASSARI. "Piuttosto che un deposito dei mezzi dell'Azienda regionale sarda trasporti, una discarica a cielo aperto, con altissimo rischio inquinamento e grave danno per l'ambiente.
Si presenta così oggi la sede dell'Arst di Sassari in viale Porto Torres da cui partono gli autobus che servono tutto il Nord Sardegna: montagne di materiale vario accatastato, in cui è facile individuare vecchi serbatoi dell'acqua, cavi di ogni spessore e perfino tavolette del wc abbandonate da chissà quanto tempo". Lo denuncia Desirè Manca (M5s) che sulla questione ha presentato un'interrogazione in consiglio regionale dopo un'ispezione a sorpresa.
"Ad allarmare maggiormente – osserva Desirè Manca – è il numero impressionante di bidoni incustoditi contenenti oli esausti e acqua contaminata che giacciono nel piazzale da anni. A cui si sommano dodici pullman rottamati e mai smaltiti, lasciali lì a marcire. Più della metà degli autobus in dotazione, complessivamente 175, hanno più di vent'anni, e di questi in media oltre venti sono quotidianamente inutilizzati in quanto fermi per varie anomalie”.
“Dal punto di vista ambientale le condizioni della sede sono allarmanti, per questo ho chiesto l'intervento dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) affinché venga effettuata un'ispezione urgente”.
Questa le denuncia della consigliera regionale del M5s Desirè Manca che ha presentato un'interrogazione al presidente Solinas e all'assessore all'Ambiente Lampis oltre ad una formale richiesta di accesso agli atti per avere il quadro completo per quanto riguarda tutti gli aspetti relativi alla gestione della sede Arst di Sassari e sapere quali contratti siano stati stipulati per i servizi di pulizie, smaltimento rifiuti, manutenzione, approvvigionamento carburante.
“La Regione ha il compito di vigilare e il dovere di verificare le condizioni in cui versa l'Azienda regionale sarda trasporti. Il sopralluogo a sorpresa che ho effettuato oggi ha avuto un esito gravemente preoccupante. Non è tollerabile che i fondi pubblici non vengano spesi per mettere in sicurezza i dipendenti dell'Azienda, tutti gli utenti e la popolazione”.