In Sardegna

Una trincia, ore di lavoro pagate e piantine d'olivo: i doni all'associazione Montiferru

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CUGLIERI. Pioggia e neve non hanno fermato stamattina la prima messa all’opera della trincia meccanica donata da Confagricoltura Sardegna all’associazione Montiferru, insieme a un pacchetto di ore lavoro pagate e di piantine d’olivo da mettere a dimora prossimamente, per rigenerare e far ripartire il mondo agricolo del territorio, gravemente colpito dagli incendi dello scorso luglio.

Appuntamento a “Sa Tanca Manna”, in un luogo simbolo e dal forte impatto emotivo, a poca distanza dall’oleastro millenario divorato dalle fiamme e che fino all’ultimo si sta cercando di salvare. Lì si sono ritrovati agricoltori e allevatori, i componenti dell’Associazione Montiferru, i vertici di Confagricoltura Sardegna, una rappresentanza territoriale dell’organizzazione di categoria dell’Aquila e della Senior Onlus – L’età della saggezza di Roma (una realtà promossa dall’Associazione nazionale Pensionati di Confagricoltura). Proprio da oltre Tirreno, da nord a sud, e in particolare dall’Abruzzo sono arrivate importanti donazioni tra risorse dirette e fondi stornati dal 5 per mille. Alla giornata di solidarietà non è mancata la benedizione di don Mario Piras, parroco di Cuglieri.

“Quando l’estate scorsa le immagini dei roghi hanno fatto il giro del mondo, molti nostri associati ci hanno chiamato da diverse parti d’Italia per mettersi a disposizione e darci una mano. È partita così una raccolta fondi spontanea che proprio nei territori dell’Aquilano ha toccato il punto massimo della solidarietà, attraverso l’impegno dei nostri dirigenti Tiziano Iannella e Valeria Gallese che hanno accolto l’invito del blogger social “L’Abruzzese Fuorisede” quando aveva lanciato la proposta di fare una “paradura” economica da destinata al Montiferru”. Così il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, che ha aggiunto: “Oggi, come hanno fatto subito dopo gli incendi centinaia di agricoltori e pastori sardi con la macchina dei soccorsi (inviando mangimi, foraggio e reti metalliche per le recinzioni), abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che in campagna ci si aiuta sempre. Le disgrazie possono capitare a tutti, ma la rete di un mondo che ogni giorno affronta difficoltà immani non lascia mai nessuno da solo. E anche Confagricoltura, per il ruolo che le compete, cerca sempre di fare il proprio dovere sostenendo gli agricoltori e le loro istanze”.

“Gli aiuti che sono arrivati e continuano a giungere non solo dalla Sardegna, ma da tutto il mondo, servono per far ripartire l’agricoltura del nostro territorio, uno dei più importanti sul piano della qualità e della tradizione dell’olivicoltura regionale, e su quello della rigenerazione del territorio”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione Montiferru, Pier Paolo Arca, che ha ricordato come sia fondamentale tenere viva l’attenzione sul dramma che ha investito non solo Cuglieri ma tanti altri comuni dell’area: da Santu Lussurgiu a Scano di Montiferro, da Tresnuraghes a Sennariolo. “Le nostre attività, dall’uso dei mezzi meccanici alle ore pagate e alla messa a dimora delle piantine, sono indirizzate anche ai soggetti agricoli più piccoli, a quelli che rischiano di abbandonare le campagne perché demoralizzati dalle pesanti spese che li attendono. Il Montiferru deve rinascere mettendo al centro la collaborazione di tutti i portatori di interesse tra soggetti pubblici, privati e associazioni”.

“Dopo gli incendi devastanti che hanno colpito il territorio del Montiferru l’estate scorsa, la nostra Onlus si è subito attivata, insieme a Confagricoltura, per organizzare una raccolta fondi che potesse supportare economicamente le aziende e le comunità interessate da questo terribile disastro economico, ambientale e sociale”. Lo ha detto Angelo Santori, Presidente di Senior – L’Età della Saggezza Onlus, che ha precisato: “Un impegno doveroso per la nostra Onlus, che non solo ha tra le sue finalità la salvaguardia dei territori colpiti da calamità naturali, ma si è sempre impegnata in progetti di agricoltura sociale che potessero dare voce alle realtà più dimenticate e in difficoltà. Ci auguriamo che gli interventi messi in campo insieme da Confagricoltura possano portare, sia pur in minima parte, ristoro e conforto agli agricoltori sardi a cui oggi ci sentiamo più vicini di ieri”.

“Il terribile incendio che ha colpito duramente le aree dell’alto Oristanese ha provocato danni alle attività agricole e all’ambiente, che richiederanno tempo e fatica per riconquistare un minimo di normalità. La sede aquilana della Senior Onlus ha rinnovato quel gesto di solidarietà sempre esistito tra il mondo pastorale sardo e la regione Abruzzo. Quando ad avere bisogno eravamo noi la Sardegna c’era e di questo non ci siamo mai scordati. Oltre a Confagricoltura Oristano, con cui ci siamo relazionati in questi mesi, vogliamo ringraziare per lo straordinario supporto il presidente di Confagricoltura L’Aquila, Fabrizio Lobene”, ha spiegato il direttore di Confagricoltura L’Aquila, Stefano Fabrizi.

Chi vive dalle campagne. Gianni Inzis, 52 anni, allevatore ovicaprino di Cuglieri e proprietario di alcuni oliveti per uso familiare, ha subito danni gravissimi: cento ettari bruciati, in sostanza tutta l’estensione aziendale, tunnel per il fieno andato in fumo, così come una tettoia e altre piccole strutture. Oltre ad aver perso i pascoli arborati è stata divorata dalle fiamme una sughereta di 70 ettari pronta all’estrazione. “Dopo il fuoco è arrivata la pioggia che ha dilavato tutto. Gli scoli che mi hanno permesso per decenni di gestire l’apporto idrico, in arrivo dalle colline circostanti, oggi non sono più sufficienti. Senza la protezione della vegetazione l’acqua mi è entrata anche in casa, aprendo voragini nei campi e nelle strade di penetrazione agraria”. Così Inzis che ha aggiunto: “Bene ha fatto Confagricoltura a raccogliere questi fondi perché finora, esclusi gli aiuti in foraggi e mangimi arrivati da tanti altri colleghi, non si è visto niente. Ho anticipato un sacco di soldi per rifare oltre 4km di recinzioni dei 7 necessari con i prezzi di paletti e rete metallica saliti alle stelle: i primi fino a poco tempo fa li pagavo 6 euro l’uno e oggi sono almeno a 14, la seconda è passata da 95euro a 155 ogni 100 metri. A questi prezzi mi devo fermare”.

Sono quasi 20 mila gli ettari investiti dalle fiamme. Oltre 600 i capi morti tra ovicaprini, bovini, suini ed equini. Tra i 900 e i 1000 ettari gli oliveti distrutti, mentre sono quasi 200 le aziende professionali colpite e circa il doppio quelle non professionali.