In Sardegna

Cagliari, affitto beffa e istituti cacciati dal Comune: il pasticcio dell'ex scuola Alagon

Alagon

CAGLIARI. Nemmeno un anno e mezzo fa il Comune li ha cacciati dal suo edificio di via Abruzzi, l'ex scuola media Alagon, bollandoli come abusivi e morosi. Adesso il Tar annulla tutto e dice che è illegittimo il provvedimento di sgombero emanato a settembre 2016 contro gli istituti privati Galilei Galilei e Igis. Un pasticcio, che rischia di avere un pesante strascico in tribunale, stavolta civile, con richieste danni facilmente prevedibili. Causati, forse, da una gestione allegra degli immobili comunali. 

Tutto inizia nel 2009, quando il Comune decide di sfruttare 1400 metri quadri dell'ex media Alagon “in stato di forte degrado” con attività didattiche e di inserimento lavorativo rivolte “ai giovani dei quartieri più disagiati”. Le Politiche sociali ad agosto pubblicano un avviso. Arriva una sola offerta, dall'Ati Galileo Galilei e Igis, scuole private per ragionieri e lingue straniere che devono accollarsi anche 300 mila euro di lavori di ristruttuazione, a costo zero per il Comune. La regolarità della procedura è certificata dalla dirigente Ada Lai. La giunta di Emilio Floris dà il via libera a dicembre, a settembre 2010 viene firmato lo schema di convenzione. Ma le prime presunte irregolarità sarebbero già state commesse.

Per stimare il valore dell'immobile l'assessorato nel 2009 si era rivolto a una società esterna, la Sias. La perizia: è accettabile un canone di 34 mila euro l'anno. Troppo basso, secondo un'analisi successiva. Gli stessi uffici di via Sonnino nel 2012 (quando a palazzo Bacaredda c'è ormai sindaco Massimo Zedda) hanno stabilito che l'affitto doveva essere di 133.000 euro. Il quadruplo. Chiedono una rivisitazione del canone.  Ma gli istituti si oppongono. Inizia un braccio di ferro. Che finisce a settembre del 2016, quando il dirigente Alessandro Cossa rileva che non esiste alcun contratto e non sono mai state pagate nemmeno le bollette di Abbanoa per circa 8000 euro: viene deciso che le scuole devono lasciare lo stabile. 

Ma i titolari si rivolgono al Tar, che nei giorni scorsi si è pronunciato: l'annullamento in autotutela dell'assegnazione dell'immobile è illegittimo perché non motivato a sufficienza. Inoltre non poteva essere emanato addirittura sei anni dopo l'assegnazione. Il fatto che il Comune poi, per stabilire un canone basso come quello imposto nel 2010, si fosse rivolto a un professionista esterno (scelta irregolare, secondo il dirigente) può rappresentare un danno erariale e non una causa di annullamento dell'atto. Insomma: Il Tar rade al suolo la decisione del Comune e annulla gli atti contro Igis e Galileo Galilei.