In Sardegna

Peste suina, la Regione stanzia quasi 5 milioni per sostenere il comparto

 

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CAGLIARI. Per sostenere i suinicoltori sardi, fortemente colpiti dall’aumento vertiginoso dei costi di produzione, la Giunta regionale ha stanziato 4 milioni e 800mila euro con una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta su proposta dall’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. Ai 4 milioni di euro inizialmente previsti dalla Finanziaria, sono stati aggiunti 800mila euro, incrementando così la disponibilità di risorse a favore del comparto.

“Abbiamo rispettato gli impegni”, commenta il presidente della Regione, Christian Solinas. “È un intervento immediato e urgente, e non sarà certo l’ultimo, per dare ossigeno a un settore che ha dovuto subire prima gli effetti pesantissimi della pandemia e del blocco delle esportazioni delle carni, dovuto alla peste suina, poi un incremento dei costi di materie prime ed energia, finiti ormai fuori controllo a causa della crisi internazionale. Il nostro è un sostegno convinto e continuo a un comparto con una tradizione millenaria fondamentale per il nostro sistema produttivo e per la nostra cultura zootecnica e agricola”.

“Il comparto continua a soffrire – sottolinea l’assessore Murgia – per una crisi provocata oggi da una molteplicità dei fattori che ha iniziato ad aggravarsi con la diffusione della pandemia a causa delle restrizioni imposte durante il periodo di chiusura di alcune attività. Queste restrizioni hanno colpito temporaneamente, e in maniera imprevedibile, soprattutto le piccole e medie aziende dotate di scarsa liquidità e non attrezzate per una rapida riconversione della produzione”.

Nella Banca dati nazionale risultano censite 12.933 aziende, di cui la maggior parte, in relazione al numero di riproduttori presenti, destinata a produzioni familiari. Per accelerare i tempi, gli aiuti saranno erogati con un importo forfettario per riproduttore femmina per azienda. L’intervento è destinato alle aziende che detengono un numero pari o superiore dieci scrofe, per un numero massimo di 250 riproduttori femmina per azienda. L’aiuto è stabilito in 150 euro per scrofa, per una soglia massima di 37.500 euro per azienda.