In Sardegna

Servitù militari, rischio "pacco" sull'accordo Stato-Regione: il Partito dei sardi si smarca

CAGLIARI. L'accordo tra Regione e ministero della Difesa sulle presunte dismissioni di servitù militari è ancora un segreto Un riserbo che Paolo Maninchedda, segretario del Partito dei sardi bolla come "incomprensibile". E sembra subodorare un "pacco", nel senso partenopeo del termine. Tanto che prende le distanze da eventuali esultanze anticipate e resta in attesa della presentazione dell'intesa, che dovrebbe avvenire il 12 dicembre.

Il segretario del partito alleato del presidente della giunta di Francesco Pigliaru scrive: "Si è appreso che il 12 dicembre la Giunta intende presentare al consiglio il nuovo accordo col Ministero della Difesa sulle servitù militari. Come è stato ben chiarito nella riunione dei capigruppo convocata sul tema dal presidente", prosegue Maninchedda, "il Partito dei Sardi non sa nulla di questo accordo, se non il sommario elenco delle opere che potrebbero essere oggetto di dismissione dal demanio militare, peraltro non fornito, ma solamente illustrato appunto in quella sede. La lunga esperienza dei documenti firmati tra Regione e Ministero della Difesa, nonché il riserbo - della cui necessità stentiamo a comprendere le ragioni - sulla trattativa svoltasi, ci porta ad essere più che prudenti nell'assunzione di corresponsabilità politiche".