In Sardegna

Cagliari, riprendono le crociere: nel 2022 previsti 121 arrivi, preoccupano le restrizioni a terra

cROCIERE

CAGLIARI. Fra i primi porti ad aver ripreso l’attività nel 2020 ospitando gli scali di Costa Diadema, Costa Smeralda e MSC Grandiosa, anche grazie ai rigorosi protocolli anti Covid-19 premiati dal WTTC (World Travel & Tourism Council), Cagliari Cruise Port chiude il 2021 con 47 calls e circa 60.000 passeggeri, ma soprattutto con una programmazione 2022 che lascia intravedere risultati non lontani da quelli del periodo pre-crisi.

L’attività operativa riprenderà il 21 gennaio con l’arrivo della nave da crociera Amera dell’armatore tedesco Phoenix Reisen, per poi proseguire fino a dicembre con un calendario che prevede 121 scali di 27 diverse compagnie armatrici.

Un ruolo decisivo sarà svolto dalla nuova nave di Costa Crociere, la Costa Firenze, che scalerà il porto di Cagliari per ben 33 volte da aprile a novembre, mentre al secondo posto si trova un nuovo e attesissimo armatore, Virgin Cruises che, dopo l’Educational organizzato da Cagliari Cruise Port nel 2019 con il supporto del Comune di Cagliari, ha confermato il capoluogo sardo nel suo itinerario inaugurale nel Mediterraneo con 11 toccate della Valiant Lady.

Nonostante i dati illustrino una ripresa, a preoccupare è la situazione normativa italiana riguardante il settore crocieristico: infatti, le leggi che nel 2020 hanno consentito all’Italia di essere una delle prime nazioni a riaprirsi al traffico di navi crociere, hanno portato nel 2021 a un severo contenimento dell’esperienza del crocierista, soprattutto rispetto alle altre destinazioni mediterranee, nonché alla difficoltà da parte delle Cruise Lines di inserire i porti italiani all’interno di itinerari internazionali.

Fra le varie limitazioni, infatti, è presente per i passeggeri l’obbligo di escursioni a terra solo se organizzate e gestite dalla Compagnia, con la conseguente impossibilità di visitare liberamente la destinazione. I diversi porti di scalo, inoltre, secondo l’art. 53 del D.P.C.M. 02.03.2021, devono essere ubicati nei Paesi di cui agli elenchi A, B e C, costantemente aggiornati, pena l’impossibilità per le navi di fare scalo.

Tutto ciò ha comportato non solo la cancellazione di numerose toccate nel porto di Cagliari nel 2021, ma anche una inedita volatilità della programmazione da parte delle Compagnie. Se infatti, prima del 2020, i calendari venivano definiti e confermati con almeno due anni di anticipo, ora il deployment delle flotte subisce rivisitazioni quasi settimanali, anche a seguito dell’andamento epidemico nei Paesi di destinazione o nei Paesi di provenienza degli ospiti. Il calendario 2022 degli arrivi di navi da crociera di Cagliari non fa eccezione, mostrandosi ancora oggi, a poche settimane dall’avvio della nuova stagione, con molte incertezze.

Ciò malgrado, Cagliari Cruise Port procede col suo percorso di crescita e, nel suo programma 2022, include sia i progetti per il miglioramento ecosostenibile delle infrastrutture portuali, in linea con le certificazioni ISO 9001 e 14001 recentemente conseguite, sia iniziative di carattere culturale, confermando la propria partecipazione alla promozione del progetto “Anagata” di Sardegna Teatro.

Il General Manager di Cagliari Cruise Port, Antonio Di Monte, commenta: “La ripresa delle operazioni prosegue, anche se con rallentamenti e continui cambi di percorso. Cagliari Cruise Port è sempre rimasta vigile, attenta ai vari mutamenti del mercato e pronta a cogliere ogni nuova opportunità nel Mediterraneo, dimostrando non solo grandi capacità di adattamento, ma anche l’apprezzamento degli armatori per i servizi offerti dallo scalo, testimoniato dalle calls effettuate in questo ultimo biennio e programmate per il futuro. L’obiettivo a breve termine è tornare ai livelli di traffico degli anni precedenti alla crisi, facendo tesoro di quanto appreso in questa delicata fase e promuovendo un’azione coordinata ed armonica da parte delle Istituzioni ed Autorità locali finalizzata a consolidare l’immagine di Cagliari come destinazione crocieristica privilegiata nel Mediterraneo Occidentale”.

“Nonostante un 2020 drammatico, che ha visto il quasi azzeramento delle toccate nave a livello mondiale – dice Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna - il porto di Cagliari ha saputo mantenere acceso il faro e, ponendosi come approdo sicuro nelle nebbie della pandemia, ha tenuto in piedi il complesso sistema sardo in un mercato fisiologicamente volubile come quello crocieristico. L’effetto di questa resilienza, nonostante tutte le difficoltà e limitazioni dettate dai protocolli sanitari, ha portato nell’anno in chiusura una ripresa incoraggiante, seppur timida, che ha spinto alla ripresa anche gli altri scali isolani. In questa fase cruciale dobbiamo necessariamente guardare avanti con ottimismo, forti di previsioni, quali quelle dell’anno alle porte, che ci avvicinano gradualmente ai livelli pre-covid e a quel tanto atteso ritorno alla normalità del 2023”.

L’Assessore alle Attività Produttive, Turismo e Promozione del territorio del Comune di Cagliari, Alessandro Sorgia, afferma: "L'amministrazione Comunale di Cagliari ed il mio Assessorato hanno lavorato fianco a fianco a Cagliari Cruise Port anche e soprattutto nei momenti di difficoltà causati dalla pandemia, con l'obiettivo di tornare nel più breve tempo possibile a quegli importanti livelli di traffico che con grande impegno erano stati raggiunti prima del 2020. Questa amministrazione comunale ha tutto l'interesse affinché la nostra città possa avere un posto di rilievo tra le varie destinazioni crocieristiche del Mediterraneo, motivo per cui continueremo a lavorare con il massimo coinvolgimento con tutti gli attori della rete".

L’Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, Giovanni Chessa, dice: “Il ruolo delle crociere è molto importante non solo per il mercato turistico isolano, ma anche per il tessuto economico delle città che accolgono i crocieristi. Purtroppo, l'emergenza sanitaria, e soprattutto l'applicazione di alcune norme restrittive, ha determinato grosse difficoltà organizzative per chi ha visto improvvisamente rivoluzionata la propria programmazione. È necessario ascoltare le esigenze delle compagnie per valutare come la politica possa intervenire per consentire, sempre nel rispetto delle prescrizioni sanitarie, la ripartenza di una programmazione adeguata”.