MILANO. Modificare la legge n. 7 del 15 gennaio del 1991 e costruire un rapporto ancora più forte tra la Sardegna e i suoi “figli emigrati”.
Sono le richieste avanzate al presidente dell’Assemblea regionale Michele Pais e dall’assessora al lavoro e immigrazione e vicepresidente della Giunta regionale Alessandra Zedda, presenti al settimo congresso della Federazione delle Associazioni sarde in Italia (FASI) dal tema “Su Nou e Su connotu”
“Gli emigrati - ha detto il presidente Pais - sono i custodi della tradizione e della cultura millenaria della nostra isola e sono i migliori ambasciatori della sua immagine nel mondo. È condivisibile la richiesta di modifica della legge 7/1991 al fine di essere attualizzata per renderla più consona alle esigenze degli emigrati”.
L’assessora Alessandra Zedda ha sottolineato il valore dell’ emigrazione come nuova forza e come valore dell’esperienza per orientarsi nel domani. La Regione Sardegna è in prima linea per costruire un filo conduttore sempre più solido con i suoi “figli emigrati”.
Durante i lavori, che proseguiranno anche domani, è stato ribadito che i sardi nel mondo sono una rappresentanza rilevante dell’intero popolo sardo e una risorsa importante per la Sardegna di oggi.
Una delle grandi battaglie della Fasi continua ad essere quella della continuità territoriale.
“Il diritto alla mobilità aerea e marittima - hanno sottolineato Pais e Zedda - è una condizione essenziale e un diritto irrinunciabile di tutti i sardi, a maggior ragione di coloro che hanno lasciato l’isola. Il presidente Solinas e l’assessore Todde lavorano costantemente per superare i vincoli incomprensibili imposti dall’Unione europea”.