In Sardegna

Poche donne nelle Giunte, 14 comuni sardi fuori norma: "Ora riequilibrate le quote"

 cabina-elettorale

CAGLIARI. In quattordici Comuni sardi la composizione delle nuove giunte non ha rispettato il numero minimo di quote rosa e, quindi, il principio di pari opportunità. A confermarlo è l'ultimo monitoraggio portato alla luce dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità, che manda un chiaro messaggio ai nuovi amministratori comunali eletti nell'ultima tornata elettorale.  "Importante che garantiate il principio generale delle pari opportunità e che assicuriate la presenza di entrambi i sessi nelle giunte", scrivono in una nota diretta a sindaci e sindache.

Nei Comuni con una popolazione superiore ai 3mila abitanti "la garanzia delle pari opportunità nelle Giunte - si legge in una nota - è chiaramente espressa dal legislatore attraverso un obbligo inderogabile che attribuisce un valore numerico vincolante, una percentuale minima di rappresentanza del 40%, misura al di sotto della quale nessuno dei due sessi può essere rappresentato, con arrotondamento aritmetico (art. 1, comma 137, Legge Delrio n. 56/2014). Le Commissarie precisano che nel computo della percentuale si deve tenere conto anche del Sindaco o della Sindaca, in quanto componenti della giunta stessa".

La Commissione Regionale per le Pari opportunità rileva con preoccupazione ed amarezza quanto accaduto in queste ultime amministrative, in riferimento al mancato rispetto del principio delle Pari Opportunità, ed evidenzia che dal monitoraggio effettuato nei Comuni sardi con una popolazione superiore ai 3mila abitanti ben il 51,9% non abbia rispettato gli obblighi di legge nella composizione delle Giunte.

Le Commissarie pertanto richiamiamo i 14 Comuni fuori norma al doveroso rispetto della Legge ed a riequilibrare la composizione delle loro Giunte in forza dei parametri di cui all’art. 1, comma 137, Legge Delrio n.56/2014.

Conformemente alle proprie funzioni istituzionali la Commissione Regionale per le pari opportunità proseguirà l’azione di vigilanza, auspicando che sia sempre meno necessario ricorrere al richiamo del rispetto della norma.

L’effettivo raggiungimento della parità e delle pari opportunità sul piano politico, economico e sociale nella nostra Regione - concludono le Commissarie - avverrà infatti solo quando non sarà più necessario invocare leggi per vedere applicati i fondamentali principi di pari opportunità, indicatori necessari della crescita del nostro Paese.