Ormai già dalla primavera, la situazione per i residenti della zona era diventata insopportabile: la musica (più alta dei livelli consentiti dalle norme e oltre l’orario previsto dall’ordinanza sindacale), i rumori che provenivano dai due locali e le urla anche degli avventori rendevano impossibile il riposo notturno.
A nulla sono valsi i tentativi di dialogo coi proprietari dei bar, che hanno proseguito con il loro comportamento. Da qui la decisione degli abitanti di presentare un esposto alle autorità amministrative locali.
A seguito delle testimonianze raccolte e delle indagini eseguite dagli agenti della Polizia locale che in due differenti casi hanno potuto constatare la prima volta che non c’era la valutazione di impatto acustico prevista per legge e che la musica era diffusa ad altissimo volume con amplificatori e la seconda che proseguiva oltre l’orario consentito, il pubblico ministero ha chiesto il sequestro dei locali. L’unico modo per consentire agli abitanti della zona di poter riposare nel fine settimana. I due bar, infatti, dovranno chiudere proprio in quegli orari in cui la situazione era più difficile e incontenibile.