In Sardegna

Cagliari, tampone per "liberare" il bimbo in quarantena? C'è il ponte, niente da fare

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CAGLIARI. Tampone al bambino per uscire dalla quarantena? Niente da fare: c'è il ponte di Ognissanti, bisogna aspettare. E intanto stare chiusi in casa.

La denuncia sui pesanti disagi vissuti da alcune famiglie cagliaritane arriva dalla consigliera comunale e avvocato Giulia Andreozzi. Che ricorda come funziona il meccanismo: in caso di contatto con un positivo viene imposta lai bimbi a quarantena di 14 giorni, che può essere interrotta in caso di tampone negativo dieci giorni dopo l'ultimo incontro con il contagiato. In questo caso si parla di piccoli frequentanti l'asilo nido "e sono proprio sfortunati, perché il loro decimo giorno cade sabato 30 ottobre e i tamponi ai bambini così piccoli, viene spiegato alle famiglie, vengono fatti solo all'ospedale Santissima Trinità nei giorni feriali", spiega la Andreozzi, "Così il loro tampone slitta di ben quattro giorni, alla sera del 3 novembre, lo stesso giorno in cui la loro quarantena sarebbe comunque finita"

Con buona pace dell'eventuale tempestivo tracciamento nel caso qualcuno di loro risultasse positivo, "delle esigenze delle famiglie che con bambini così piccoli sono costrette a non lavorare, con la quarantena che non è più retribuita neppure al 50 percento come fino a poco fa, e soprattutto della possibilità per questi bimbi, qualora come ci auguriamo siano tutti negativi, di riacquistare il diritto di godere di aria fresca e vita sociale".
Possibile, si chiede la Andreozzi, "che dopo quasi due anni siamo ancora a questo livello di disorganizzazione?"