SAN VERO MILIS. Ha aggredito la compagna convivente colpendola con un martello e con una spranga di ferro. Così un sessantasettenne di San Vero Milis è stato arrestato.
L'uomo è responsabile di reiterate condotte riferibili ad insulti, minacce, molestie e percosse. Costringeva la donna a sopportare penose condizioni di vita.
Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Oristano, sono state avviate il 25 settembre quando il Pronto soccorso dell’ospedale di Oristano segnalava ai carabinieri che una donna di San Vero Milis era stata appena accompagnata da un cittadino, poiché vittima di maltrattamenti da parte del compagno.
Grazie ad una meticolosa ricostruzione dei fatti, resa possibile dall’analisi degli elementi acquisiti dalle persone informate dei fatti e da quelli offerti in denuncia dalla parte offesa, è emerso che la donna, la sera del 25 settembre, era stata vista camminare, con fare barcollante sul ciglio della strada, nei pressi della marina di Putzu Idu. Soccorsa da un’automobilista durante il tragitto verso l’ospedale la donna, visibilmente provata, raccontava al soccorritore che il marito l’aveva picchiata pesantemente alla testa e sulla schiena utilizzando addirittura un martello ed una spranga in ferro e che infine era riuscita a darsi alla fuga.
I sanitari che la visitavano constatavano lesioni multiple sul dorso, sull’avambraccio destro (certamente utilizzato per ripararsi dai colpi) e nella zona cervicale, giudicando le lesioni guaribili in 20 giorni.
Viste le condizioni di grave stress veniva anche sottoposta a visita psichiatrica a seguito della quale gli specialisti rilevavano “alterazioni psicopatologiche acute e tratti di personalità dipendente con storia di abusi…”. Dal referto traspare un vissuto tragico, tratti di personalità dipendente manifestati, come afferma il G.I.P. nella misura, nel caso concreto col suo continuo ricadere nella relazione nociva col proprio compagno.
La donna, sentita dai militari, ha confermato i fatti riferendo, inoltre, che l’episodio non rappresentava un unicum ma solo l’ultimo di reiterati e continui contegni prevaricatori e vessatori tenuti dal compagno fin dal 2006.
L’arrestato, ritenuto responsabile dei reati previsti e puniti dal Codice Penale (maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesioni personali aggravate) è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Oristano – Massama a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.