CAGLIARI. Sardegna e Puglia regioni virtuose per spiagge libere garantite e tra gli esempi virtuosi ci sono due località sarde: Baunei e Posada. È quanto emerge dal nuovo Rapporto Spiagge 2021 di Legambiente, in cui viene mostrata una fotografia aggiornata e dettagliata dei lidi italiani con dati e numeri alla mano. Spazio alle best practises per contrastare l’erosione costiera, in cui spicca anche la Sardegna con due siti. Nell’isola il Comune di Posada (NU) ha intrapreso, nel corso degli ultimi anni facendo anche tesoro delle conseguenze traumatiche delle alluvioni, una scelta di pianificazione e gestione delle trasformazioni del territorio, in particolare a Monte Orvile, che si è dimostrata all’avanguardia per la messa in sicurezza del territorio dalla speculazione edilizia e da fenomeni di dissesto idrogeologico.
Il Comune di Baunei invece ha organizzato un sistema di fruizione delle cale più affascinanti e più fragili - tra cui Cala Goloritzè e Cala Birìala- per la forte pressione turistica coniugando in maniera intelligente le esigenze di distanziamento sanitario con quelle di alleggerimento del carico antropico sui litorali; le infrastrutture leggere, la definizione del numero massimo di compresenze e il sistema dei controlli garantiscono la tutela dell’ambiente costiero e, insieme, un’esperienza sicura e di qualità su spiagge non affollati e salvaguardate.
Ottimi risultati anche per le spiagge liberi: la Sardegna ha stabilito il principio del diritto di accesso al mare per tutti fissando una percentuale di spiagge libere pari al 60%, superiore rispetto a quelle da poter dare in concessione (40%).