CAGLIARI. Potenziare e salvaguardare gli uffici della motorizzazione civile e attivare le procedure per il trasferimento delle relative competenze dallo Stato alla Regione dato che la Sardegna è l’unica regione a statuto speciale al momento esclusa dal “passaggio di consegne. Lo chiedono i consiglieri regionali dei Riformatori Michele Cossa e Sara Canu in una interrogazione che, accendendo nuovamente un faro sulla questione, punta a rimettere ordine nel sistema caotico che sta riguardano la Sardegna e che rischia di mettere a rischio il servizio e bloccare le attività.
La richiesta risulta ancora più urgente alla luce dei passi in quella direzione che già erano stati mossi: a settembre 2019 il Consiglio regionale aveva infatti approvato una mozione affinché il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti attivasse, in tempi brevi, la mobilità del personale dagli altri enti verso gli uffici delle motorizzazioni civili di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari e avviasse le procedure necessarie per ottenere dallo Stato il trasferimento alla Regione Sardegna di tutte le funzioni facenti capo alla motorizzazione civile ma a distanza di 20 mesi la situazione non è cambiata. Anzi, sottolineano i consiglieri Cossa e Canu, “permangono ancora gli stessi identici problemi, aggravati dalle difficoltà della situazione di emergenza dell’ultimo anno. Presso gli uffici provinciali della motorizzazione esistenti in Sardegna attualmente operano poche unità funzionali rispetto alla imponente mole di lavoro da svolgere, con centinaia di pratiche giornaliere relative a rilascio di patenti di guida auto, moto e nautiche, fogli rosa, nuove immatricolazioni e attività di collaudo e revisione”. Non solo, continuano i Riformatori, “le carenze di organico rendono difficoltosa la gestione delle attività abilitanti di esame, delle operazioni tecniche presso i privati e dei controlli sulle attività imprenditoriali correlate (autoscuole, studi di consulenza, concessionari per le revisioni, autolinee, ecc.), con inevitabili ricadute sulla qualità del servizio e sulla realizzazione di attività di consulenza e di supporto agli enti locali per la predisposizione dei piani del traffico, così come invece previsto dalle nuove norme dal codice della strada”.
Da qui l’interrogazione presentata dai consiglieri dei Riformatori, alla luce anche del rischio che vengano depotenziate alcune importanti attività sussidiarie svolte sempre dalla motorizzazione, tra cui quella di formazione nelle scuole e negli ambienti giovanili, finalizzata all'educazione alla sicurezza stradale e alla prevenzione dei sinistri.
Una situazione caotica che secondo Cossa e Canu andrebbe risolta definitivamente procedendo al trasferimento delle competenze della motorizzazione civile dallo Stato alla Regione, unico modo per garantire il rinnovo degli organici, orari di apertura degli sportelli al pubblico adeguati e manutenzione delle sedi, garantendo immediate ricadute positive sugli utenti.
- Redazione