In Sardegna

Il procuratore sul mistero del Dna dei sardi: "Dall'inchiesta emersi elementi sconcertanti"

LANUSEI. "L'ipotesi di reato originaria era quella di furto. Poi si è scoperto che le provette con il Dna erano state trasferite in un ospedale di Cagliari, senza alcuna comunicazione a nessuno. Indagando abbiamo scoperto delle cose sconcertanti". Il procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo parla nella trasmissione "I Funanboli" di Radio 24 e spiega vari aspetti delle indagini che hanno portato sotto inchiesta 17 persone - tre sindaci ogliastrini e amministratori di SharDna - a seguito della scomparsa della banca genetica dei centenari (e non solo) ogliastrini (QUI LA NOTIZIA). "Quello che è emerso è che chi ha dato il consenso alla donazione ha concesso il trattamento a un soggetto determinato - la SharDna - ma anche il tipo di ricerca". Quindi: se il Dna è stato ceduto, che cosa sta succedendo?