CAGLIARI. È entrato per rubare in una casa di via monsignor Piovella. Durante la fuga ha incrociato il proprietario col quale ha ingaggiato una colluttazione, per poi scappare, nascondersi dietro delle pedane e essere qui trovato dai carabinieri. I protagonisti della vicenda sono un nuorese di 34 anni (il ladro), un desulese suo coetaneo (la vittima del reato) e i militari del Radiomobile (quelli che hanno arrestato il malvivente).
Tutto è successo a Cagliari. Il nuorese in trasferta, con precedenti denunce a carico, ha aperto la porta blindata che non era stata chiusa a chiave. Una volta dentro non si è limitato a rubare: ha messo a soqquadro tutto, danneggiando suppellettili e mobili. Ha anche portato via due mazzi di chiavi, uno della seconda casa dei proprietari dell’appartamento, l’altro dell’Audi A3 del padrone di casa, un suo coetaneo di Desulo.
Scese di corsa le scale col bottino e salito sull’auto da rubare, l’incursore, ancora dentro il cortile, ha incrociato la sua vittima. Il desulese si è lanciato all'interno del veicolo, picchiando il ladro e mettendolo in fuga, per poi chiamare il 112.
I carabinieri sono arrivati subito e si sono messi sulle tracce del malvivente. Alcuni passanti hanno fornito indicazioni, che portavano a un edificio abbandonato in via Quintino Sella. I militari hanno trovato il giovane nuorese nascosto dietro alcune pedane in un'intercapedine accanto a una vecchia caldaia.
Il bottino trovato nell'auto è stato di 423 euro, un hard disk ed una collana, il tutto asportato dall’abitazione. Addosso, inoltre, aveva 304 euro: i soldi donati per il battesimo del piccolo che abita nella casa che aveva derubato. Dopo le botte, il reato che gli è stato accollato non è più furto ma rapina impropria: ora il nuorese è in carcere a Uta.