In Sardegna

Buco della sanità in Sardegna, niente mutuo con lo Stato: "Tagli alle spese inutili e più entrate"

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CAGLIARI. Niente mutuo con lo Stato per coprire il buco della sanità in Sardegna. La Regione ha deciso di non contrarre un debito - per avere un anticipo di liquidità -  per ripianarne un altro e cerca altre strade. La notizia è comunicata da viale Trento. Ieri il presidente della regione Francesco Pigliaru ha inviato una lettera al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan:  “La nostra decisione giunge al termine di un attento e serio lavoro di recupero di ogni possibile risparmio dal bilancio regionale, pur in presenza di ridottissimi margini di manovra, che ci consente grazie a un duro e costante lavoro di ripulitura di evitare l’indebitamento”, spiega Pigliaru. “Ho ritenuto opportuno informare subito il ministro della nostra decisione in modo da non occupare spazi finanziari che possono essere utilizzati proficuamente in altre iniziative del Governo. Ringrazio in particolare il ministro De Vincenti, che in questi mesi ha seguito la vicenda con grande attenzione”. 

IL mutuo avrebbe comportato l'avvio di procedute tecniche molto complesse.  “Abbiamo fatto le nostre valutazioni e concluso che la procedura prevista dal mutuo che ci era stato proposto è tecnicamente molto complessa”, spiega l’assessore del Bilancio Raffaele Paci. “Si tratta di un prestito da restituire in 30 anni, che avrebbe erogato 150 milioni per il 2018 e altrettanti per il 2019, ma per poterlo utilizzare pienamente sarebbe stato necessario attivare una serie di complicati meccanismi contabili,  perché per legge è vietato indebitarsi per pagare spese correnti. Quindi abbiamo cercato strade alternative e siamo molto fiduciosi di poter ripianare quel debito grazie all’incremento delle entrate, a una severa ripulitura dei conti regionali che ha già permesso di destinare 115 milioni al disavanzo sanitario, ai primi risultati del Piano di rientro e alla rimodulazione di alcune spese. Siamo convinti  - conclude Paci - che per le finanze della nostra regione la partita importante si gioca sulla nuova Intesa  con una forte riduzione degli accantonamenti”.