CAGLIARI. La Regione attivi un bonus per i ristoranti che certificano di acquistare prodotti sardi. La proposta arriva dal movimento indipendentista Liberu, sulla falsariga del provvedimento adottato dal governo con il decreto agosto: è prevista l'erogazione di un contributo a fondo perduto per le aziende della ristorazione che, nel periodo tra marzo e giugno di quest’anno, hanno subito un calo di fatturato di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
"Si tratta di un contributo a partire da 2500 euro, erogato in due fasi ma il cui 90% viene anticipato al momento dell’accettazione della domanda", spiegano da Liberu, " I ristoratori dovranno spendere il contributo esclusivamente nell’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole italiane. A tal proposito", ed ecco la proposta, "suggeriamo al Governo sardo l’opportunità di aggiungere un ulteriore contributo regionale a favore dei ristoratori presenti nella nostra isola. La condizione richiesta per ottenere tale contributo regionale dovrebbe essere che tutti i prodotti italiani acquistati col bonus governativo, e con quello regionale aggiuntivo, debbano essere prodotti in Sardegna"
Una misura del genere "avvantaggerebbe ulteriormente i ristoratori sardi, che avrebbero l’opportunità di ricevere non uno ma ben due bonus, uno dal governo italiano e uno da quello sardo. Allo stesso tempo avvantaggerebbe anche l’economia agroalimentare della Sardegna, da tempo in grande difficoltà. Infatti il contributo di 2500 euro, con l’aggiunta del contributo regionale che pone la condizione che entrambi i bonus siano spesi per il consumo di prodotti sardi, finirebbe interamente nell’acquisto di prodotti locali, disincentivando l’acquisto di prodotti non sardi. Del resto, a norma di legge, oggi i prodotti sardi sono catalogati come “prodotti italiani”.
L'augurio è che "la Giunta si dimostri all’altezza di questa opportunità e non perda l’occasione per dare, pur con un piccolo stanziamento, un importante aiuto ai lavoratori sardi"