In Sardegna

"Rinvii delle udienze e Comuni esclusi, decide lo Stato": lo sfregio del processo sull'eolico truffa in Sardegna

VILLANOVAFORRU. Il paesaggio è stato sfregiato. Eppure il processo contro i responsabili non parte. Non solo: i Comuni sono stati tagliati fuori. Non possono costituirsi parte civile perché solo lo Stato può farlo. Anche se quelle pale eoliche, illegali e sequestrate dalla Forestale, sono finite sotto gli occhi dei residenti di Sanluri, Sardara e Villanovaforru. È Maurizio Onnis, primo cittadino di quest'ultimo centro del Medio Campidano, a tracciare i contorni di questa assurda vicenda.

In principio erano sei pale eoliche, sul nostro territorio. Furono poste sotto sequestro nel novembre 2014.

La prima udienza del processo penale a carico dei costruttori fu fissata per la fine del 2015. Non accadde nulla: l’udienza venne rinviata alla primavera del 2016. Nel giorno cruciale, l’udienza fu ancora rimandata, all’autunno 2016. Ma neanche in quell’occasione il processo partì. L’udienza fu nuovamente spostata, alla primavera 2017. Nel mattino prescelto, il tribunale decise che non era giunto il tempo. L’udienza fu rinviata al settembre 2017, a ieri. E però niente da fare. Ieri il processo non è cominciato. La nuova data per la prima udienza è stabilita al 19 gennaio 2018.

Oltre due anni dopo il tempo previsto.
Non c’è da stupirsi che gl’imputati di un mucchio d’illeciti assortiti confidino nella prescrizione.

Ma non è tutto. Se fosse solo così, la storia non sarebbe abbastanza assurda.

E allora. Ieri il giudice ha deciso che il Comune di Villanovaforru, il Comune di Sardara, il Gruppo d’Intervento Giuridico e Italia Nostra non possono costituirsi parte civile. Perché? Perché, secondo il tribunale, solo lo Stato può agire per il risarcimento del danno ambientale.

I Comuni, che sentono sulla propria terra il danno della speculazione, non possono intervenire. Lo Stato, che spesso lascia fare gli speculatori, può intervenire.

Volevate un’altra prova contro lo Stato moloch e cieco? Eccola.