In Sardegna

"Pecorino romano e Dop sarde escluse dal bando indigenti": il Consorzio scrive alla Bellanova

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CAGLIARI. "Il governo esclude il pecorino romano (ma anche il pecorino sardo e il fiore sardo) dal bando nazionale indigenti da 50 milioni di euro". A denunciarlo è il presidente del Consorzio Salvatore Palitta, che ha scritto per questo una lettera alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Il bando era stato messo a punto per favorire la ripresa post-pandemia del settore agroalimentare e, allo stesso tempo, per aiutare le famiglie indigenti: il governo acquista quindi per 50 milioni i prodotti inclusi in un determinato paniere (aiutando così la filiera di produzione) e li destina a enti caritatevoli. 

"Ci risulta che nella predisposizione del paniere dei prodotti da inserire nel bando - scrive Palitta -siano state dimenticate o escluse il Pecorino romano e le altre Dop a latte di pecora che nascono in Sardegna. Per questo siamo profondamente dispiaciuti, perché i problemi legati alla pandemia hanno colpito indistintamente tutte le indicazioni geografiche e le Dop italiane. Non vedo perché dagli interventi debbano essere esclusi il Pecorino romano, il Pecorino Sardo e il Fiore sardo. Questo è inaccettabile", attacca.

Il presidente del Consorzio lancia così un appello alla Regione e ai parlamentari sardi: "Chiediamo un intervento tempestivo: non è accettabile che lo Stato italiano intervenga ignorando che esistano le Dop sarde che, fra l’altro, sono anche molto richieste nelle piattaforme di vendita e dagli enti caritatevoli”.