BARISARDO. In appena venti giorni 150 casi e 130 animali morti. È questo il preoccupante bilancio dell'ultima emergenza "lingua blu" emerso dalla riunione di organizzata questa mattina da Coldiretti Nuoro-Ogliastra nella sede del Centro civico di Barisardo. L'incontro, voluto dalla confederazione dei coltivatori diretti per discutere su come affrontare l'emergenza, ha visto la partecipazione di un centinaio di allevatori. Presenti al dibattito insieme al presidente di Coldiretti Nuoro-Ogliastra, Simone Cualbu, al direttore provinciale, Alessandro Serra, e a quello regionale, Luca Saba, anche il direttore generale dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Sassari e il responsabile del Servizio sanità animale della Assl di Lanusei, Dino Garau.
A far tornare l'incubo "Blue tongue" sull'Isola il focolaio registrato lo scorso 14 agosto in un ovile di Barisardo. In sole tre settimane, l'epidemia del virus - capace di propagarsi a una velocità di circa 20 chilometri a settimana - ha provocato nella sola Ogliastra la morte di 130 animali su 150 casi accertati. Oltre 4 mila, invece, i casi in cui sono stati riscontrati i sintomi della malattia. Altissimo il rischio che il contagio possa oltrepassare i confini ogliastrini.
Oltre alla questione "lingua blu", nel corso del'incontro sono state messe in evidenza le altre problematiche del comparto ovicaprino: dal prezzo del latte - ormai ai minimi storici - al costo delle vaccinazioni per i bovini, passando per i danni provocati al settore dagli eventi atmosferici dello scorso inverno e dalla prolungata siccità degli ultimi mesi. Spazio anche per discutere dei risultati ottenuto da Coldiretti in occasione dell'ultimo Tavolo verde con l'assessore regionale all'Agricoltura Pier Luigi Caria - tenutosi a Cagliari venerdì scorso - nel quale la Regione si è impegnata a recuperare altri 20 milioni di euro per il comparto agricolo da sommare ai 47 milioni già stanziati a favore del comparto.