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Virus, 200 milioni per le imprese sarde in crisi: "Pronto il disegno di legge"

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CAGLIARI. Il disegno di legge della giunta regionale che prevede misure  a sostegno dell’intero comparto produttivo isolano, con un importo di 200 milioni,  per contrastare l’emergenza economica causata dalla diffusione del virus Covid-19 è pronto: in giornata sarà trasmesso al consiglio regionale. I contenuti del provvedimento sono stati anticipati questa mattina dall’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino alla Commissione “Attività Produttive” presieduta da Piero Maieli.

I fondi saranno a disposizione delle imprese sotto forma di prestiti agevolati con l’intero ammontare degli interessi a carico della Regione. Il fondo, frutto dell’accordo tra la Sardegna e la Banca Europea degli investimenti, permetterà alle aziende messe in ginocchio dalla diffusione del coronavirus di ripartire e programmare il futuro.

«L’obiettivo principale è dare liquidità alle attività produttive per consentire loro di rialzarsi dopo questi mesi terribili – ha detto Fasolino – lo faremo garantendo l’accesso al credito a tutte le imprese, anche a quelle considerate a rischio. Ogni concessione sarà a tasso zero per i prestiti fino a 800mila euro. Chi chiederà di più (fino a un massimo di 5 milioni di euro) potrà comunque avere condizioni favorevoli. I prestiti avranno 24 mesi di preammortamento e il capitale potrà essere restituito in 15 anni. Tutto questo grazie a un fondo di 200 milioni di euro finanziato da Regione e BEI in parti eguali».

L’assessore ha chiarito che nel provvedimento saranno inserite anche aziende in forte crisi e per le quali è più difficile ottenere un prestito dalle banche: «Non potranno accedere al fondo solo quelle imprese che al 31 dicembre scorso erano interessate da procedure concorsuali o che stavano per chiudere – ha detto Fasolino – l’accesso al credito sarà invece garantito a tutte le imprese che si trovano in difficoltà ma che con un intervento possono avere la speranza di andare avanti».

Il provvedimento della Giunta non contiene invece stanziamenti a fondo perduto, misura chiesta a gran voce dalle opposizioni. Su questo punto hanno insistito i consiglieri regionali Gianfranco Satta, Salvatore Corrias, Eugenio Lai, Francesco Agus, Gigi Piano e Maria Laura Orrù. Secondo Fasolino prevedere un contributo a fondo perduto per le 113mila imprese isolane peserebbe sul bilancio della Regione per circa un miliardo di euro: «Non abbiamo tutti questi soldi – ha detto Fasolino – per questo bisognerà fare delle scelte. La Giunta crede che l’accordo con la Bei sia in questo momento lo strumento migliore per venire incontro a tutti i settori produttivi. In ogni caso siamo pronti a discutere con le opposizioni altre azioni di sostegno». Secondo la minoranza il contributo a fondo perduto potrebbe essere previsto solo per le microimprese e per le piccole attività artigianali e commerciali con risorse limitate per il bilancio regionale. Contraria, invece, la consigliera del Gruppo Misto Maria Elena Fancello.

Un altro punto affrontato durante l’audizione è il reperimento delle risorse da mettere a disposizione per famiglie e imprese: «Nessuno poteva prevedere questa emergenza  - ha detto Fasolino – ci siamo trovati a contrastare una situazione molto difficile. E’ necessario fare scelte ponderate. La Sardegna, come regione a statuto speciale, ha un bilancio fondato, per l’80%, sulle entrate erariali. Dalle nostre stime, vista la riduzione del gettito determinata dall’emergenza Covid-19, alle casse regionali mancheranno tra i 600 e i 700 milioni di euro. Un buco che mette a rischio anche i servizi essenziali garantiti dalla Regione. Per questo occorre rivedere il fondo messo a disposizione dal Governo alle Regioni che stanzia solo 1,5 miliardi di euro per l’emergenza Covid. A noi toccherebbero 150 milioni, cifra evidentemente insufficiente. Un'altra possibilità è chiedere un anticipo delle risorse europee del prossimo programma di sviluppo».

Interventi rapidi con ulteriori passaggi in Commissione sono stati sollecitati da tutti i gruppi della minoranza e anche dal consigliere dell’Udc Giorgio Oppi che ha invitato la Giunta a una trasmissione più puntuale della documentazione.

I membri della commissione hanno poi sollecitato un chiarimento sulle misure a favore delle famiglie che stanno mettendo in difficoltà numerosi sindaci: «Serve un chiarimento interpretativo – hanno detto in coro gli esponenti della minoranza – altrimenti si rischia di non dare risposte a chi oggi si trova in forte difficoltà».