In Sardegna

Stroncato il resort a Monte Turnu: ok inopportuno in tempi di coronavirus e paesaggio da tutelare

 

 

 

 

CAGLIARI. Inopportuna perché adottata in un periodo di emergenza sanitaria, non inserita in una valutazione complessiva sul presente e sul futuro della realtà turistico-ricettive, in contrasto con il principio di tutela dell'ambiente - soprattutto costiero - e forse nemmeno compatibile con le leggi urbanistiche in corso di elaborazione: sono queste le ragioni che hanno indotto il presidente della Regione Christian Solinas a ritirare la delibera della sua giunta del primo aprile (approvata durante una seduta a cui lui non aveva partecipato) che aveva riconosciuto il "carattere di preminente interesse pubblico" della realizzazione di un resort a Monte Turnu, sul mare, a Castiadas (QUI LA NOTIZIA). La revoca della decisione è nota (QUI LA NOTIZIA) ma solo oggi è stata pubblicata la delibera con la quale è stato adottato il provvedimento. 

Solinas, stando a quantoo era stato riportato dall'Ansa, era risultato molto irritato dalla decisione che l'esecutivo regionale avrebbe assunto in sua assenza: a proporre la delibera era stato l'assessore all'Urbanistica Quirico Sanna e a firmarla era stata la vicepresidente Alessandra Zedda. Un provvedimento che viene lontano, quello di Munte Turnu. La società Domus Sardinia (QUI SI RIVELA L'IDENTITÀ DEGLI INVESTITORI E LA NATURA DELL'OPERAZIONE) vuole costruire sul mare della perla del Sarrabus fin dal 2014. E per farlo, sempre che ci riesca, potrebbe godere anche di un finanziamento pubblico attraverso un contratto istituzionale di sviluppo, che collega l'operazione alla ristrutturazione dell'hotel Le Dune di Arbus. Una partita da 14 milioni di euro in tutto benedetta da governi di vari schieramenti, a livello nazionale e locale. Ma se sulla costa occidentale è tutto a posto, il Comune di Castiadas non aveva ancora adottato gli strumenti urbanistici per dare il via libera all'hotel. Così la Regione il primo aprile aveva concesso una sorta di deroga che avrebbe facilitato il business. Ora il dietrofront di Solinas. 

Il governatore critica la connessione tra i due progetti, che sarebbe solo una scelta del proponente e non imposta da alcuna autorità pubblica. "La valutazione dell'avvio di tale iniziativa", si legge nella delibera, "in un momento di particolare e grave emergenza sanitaria quale quello attuale, non riveste un carattere di preminente interesse pubblico e meriterebbe, comunque, ulteriori approfondimenti". Anche perché è necessaria "una valutazione complessiva ed organica sugli interventi con finalità turistico-ricettive di rilevante interesse regionale, da realizzarsi all'interno di un apposito piano". In più, scrive ancora Solinas, "nelle more dell'approvazione di una coerente disciplina urbanistica e paesaggistica di carattere generale debba ritenersi prevalente l'interesse pubblico alla conservazione dei compendi paesaggistici ed ambientali, soprattutto costieri, rispetto al pur legittimo interesse privato a sviluppare i propri investimenti. Per dichiarare simili progetti “di preminente interesse generale e di rilevanza regionale” occorre, inoltre, ad avviso del Presidente, un preventivo censimento di tutte le iniziative omologhe in itinere o potenziali che ne consenta una valutazione comparativa in grado di giustificare alla luce di criteri certi, oggettivi e trasparenti le conseguenti scelte, sempre nell'ambito di una strategia complessiva e coordinata di equa promozione turistica dei territori".