ORISTANO. I gattari che gestiscono l'oasi felina di Su Pallosu, splendido angolo del Sinis dove i mici vivono in libertà sul mare e sono diventati un'attrazione turistica, nel 2018 erano stati minacciati con una pala, con il lancio di blocchi di tufo e con il danneggiamento della cassetta postale. A quasi due anni da quei fatti arriva la richiesta di un decreto penale di condanna per due responsabili di quegli atti. Nel procedimento si era ipotizzato anche il reato di tentata lesione, ma il giudice ha archiviato il procedimento.
Va verso la chiusura, con un punto a favore di Andrea Atzori e Irina Albu, un capitolo della quasi assurda lite scoppiata sul piccolo e autogestito paradiso dei gatti del Sinis. Resta in piedi un procedimento contro i due amanti degli animali, chiamati dalla controparte (lo stesso nucleo familiare dei condannati) a rispondere dei presunti reati di invasione di terreni e deturpamento/imbrattamento.
"Riteniamo totalmente infondati i reati di cui siamo accusati", spiegano Atzori e Albu, "e nel contradditorio processuale, che abbiamo noi stessi chiesto, ne dimostreremo l'assoluta insussistenza attraverso l'applicazione di norme del codice civile, codice della strada e benessere animale. Andremo a processo, a testa alta e su nostra richiesta, con le presunte accuse di aver “invaso/occupato” la strada privata di venti metri ad uso esclusivo nostro, unico accesso a alla nostra proprietà (ove abitiamo) dalla via pubblica e di aver “deturpato/imbrattato” la stessa stradina, dove alimentiamo quotidianamente i gatti liberi di Su Pallosu, di cui ci prendiamo cura da dieci anni, con ripari e cucce per gli stessi".
Gattari dell'oasi felina di Su Pallosu aggrediti, il pm chiede la condanna dei responsabili
- Redazione