OZIERI. Era il 16 agosto del 1995. I carabinieri Ciriaco Carru e Walter Frau stavano per arrestare l'autista di una betoniera parcheggiata a bordo strada, in località Perde Semene, quando sono stati investiti da una pioggia di proiettili, sparati dai banditi nascosti nella macchia. Reagirono, risposero al fuoco. Ma rimasero a terra, uccisi da una banda che stava organizzando un assalto a un portavalori sulla Sassari-Olbia. I criminali (uno di loro, Salvatore Antonio Giua, è morto nella sparatoria) erano stati scoperti e arrestati in poco tempo. Oggi, a 22 anni da quella che è stata ribattezzata la strage di Chilivani, il fratello di Frau, Gian Mario, non si dà ancora pace: "Per te una medaglia al valore militare alla memoria, i carnefici premiati dallo Stato si godono questa giornata". E accusa: "Certe Procure sapevano cosa stava per accadere".
Il carabiniere Walter Frau morì con il collega Ciriaco Carru
Nonostante il tempo trascorso, sono parole di dolore quelle di Gian Mario Frau, che ha passato il Ferragosto con la madre. "Non riesco a lenire il suo dolore", scrive, "non si dà pace, come d'altronde non se la dà nessuno dei familiari più stretti. Per un genitore perdere il proprio figlio in un agguato mortale mentre compiva il proprio dovere alla salvaguardia delle Istituzioni non è cosa digeribile. Neanche da una mamma forte e fiera di un figlio che ha sacrificato la propria vita. Sì, cosi è il mio Ferragosto, diviso fra molteplici sensazioni di dolore ed impotenza di fronte a tanta crudeltà umana. Carnefici premiati dallo Stato che hanno beneficiato e si godono questa giornata di festa in barba allo Stato e a tutti gli Italiani. Una storia classica. Come tante. Insignito della più alta onorificenza dello stato con medaglia d'oro al Valor militare alla memoria", scrive ancora ricordando il fratello Walter, "Per me e miei familiari è una giornata di impotenza, di rammarico, di una tragedia annunciata, ma resa trascurabile dalle stesse Istituzioni: varie procure del Nord Sardegna erano al corrente che certi assassini stavano tramando qualcosa di funesto. Per noi non esistono più feste ma solo tanta tristezza. Ciao fratellino, domani sarò li dove hanno eretto un cippo a deporre i fiori ché con tanto amore e affetto noi e mamma porteremo lì dove il tuo ultimo respiro ha smesso di esistere. Mi manchi Walter".