QUARTU. Girano nei negozi e inviano messaggi Whatsapp con cui chiedono soldi per aiutare la famiglia di Mattia Ennas. Ma è tutto falso. A denunciarlo è Gianfranco Piscitelli, l'avvocato dei genitori del 19enne precipitato dall'ultimo piano di un palazzo a Mulinu Becciu, lo scorso 25 agosto. La morte del ragazzo è ancora avvolta nel mistero, dopo la riapertura dell'indagine che era stata in un primo momento archiviata come suicidio.
"Ci è giunta voce che ignoti personaggi - scrive l'avvocato Piscitelli - stanno girando per Quartu negli esercizi commerciali e stanno circolando messaggi Whatsapp con cui si cercano soldi per aiutare la famiglia del povero Mattia Ennas. In qualità di legale della famiglia comunico formalmente che la stessa si dissocia totalmente da tale iniziativa che è frutto di sciacallaggio e che nessuna "questua benefica" è stata organizzata. Si diffida chicchessia da utilizzare il nome della famiglia di Mattia Ennas per cercare danaro in loro favore e si invita chiunque sia destinatario di tali false richieste di avvertire subito le forze dell'ordine affinchè identifichino i responsabili". E conclude: "Sia chiaro, non si fanno collette senza espressa autorizzazione degli interessati".