SASSARI. Tutti assolti, nessun colpevole. Perché quella marea nera che la mattina dell'11 gennaio 2011 finì sulle coste del golfo dell'Asinara - a Platamona, a Castelsardo, a Stintino, fino a lambire La Maddalena e anche l'isola parco - era l'imponderabile: un intervento dell'uomo non avrebbe potuto evitarla. Lo ha stabilito il giudice del tribunale di Sassari nel processo che vedeva imputati i manager di E.On e Enelpower che gestivano la centrale elettrica di Fiume Santo, a Porto Torres, dalla quale secondo la Procura era partito il disastro ambientale.
Da una condotta fuoriuscirono, per finire in mare, trenta tonnellate di olio combustibile che si riversarono su tutte le spiagge del golfo. Un disastro. Ma perizie e testimonianze, durante il dibattimento, hanno convinto il giudice monocratico di Sassari che, vista la posizione e la costruzione - datata - dell'impianto, non fosse possibile per i responsabili evitare lo sversamento da un foro causato da sollecitazioni di mare e vento durate decenni. Tutti gli imputati sono stati assolti con formula ampia.
Marea nera nel golfo dell'Asinara: tutti assolti, nessun colpevole
- Redazione