CAGLIARI. “Mattia Ennas non si è suicidato, vogliamo la verità”. A dirlo sono i genitori del ventenne quartese che, all’alba di domenica 25 agosto, in via Binaghi a Cagliari, è stato trovato morto ai piedi di un palazzo. Circostanze poco chiare secondo la famiglia Ennas che ha deciso così di rivolgersi a un legale. Di certo c’è che il ragazzo ha trascorso la notte in un noto locale del Poetto di Quartu, era insieme ai suoi amici, poi ha conosciuto una ragazza che ancora non è stata identificata, che gli avrebbe anche rubato il portafogli del noto brand “Gucci” e il cellulare, un IPhone 8. Il ragazzo poi è stato visto intorno alle 4 del mattino mentre chiedeva passaggi, all’altezza del Quartiere Del Sole, il giovane piangeva. Solo un tassista si è fermato, ha potuto parlare per troppo poco con il ragazzo, continuava a piangere, era fradicio, e per questo poi l’ha fatto scendere subito.
Con alcuni ragazzi è arrivato fino all’Amsicora, anche a loro ha raccontato del furto, ha anche provato a cercare il suo iPhone attraverso un’applicazione che permette di localizzare lo smartphone, poi ha deciso di chiamare un amico che l’avrebbe riaccompagnato a casa. Non si sa cosa sia accaduto dopo. La certezza è che ieri alcuni ragazzi di Sìnnai hanno ritrovato è stata ritrovata la carta d’identità di Mattia, sulla sabbia, l’hanno consegnata ai Carabinieri della stazione locale del loro comune. Intanto i genitori del ragazzo, insieme alla denuncia per la scomparsa del telefono, hanno presentato un “fascicolo” insieme all’avvocato Piscitelli, dove sono state ricostruite le ultime ore del giovane prima del tragico evento. “Siamo sicuri che non si sia suicidato”, ha detto il legale della famiglia, “se l’ha fatto sicuramente è una conseguenza di qualche altro aspetto rilevante che è accaduto prima, per questo la famiglia Ennas ha deciso di non cremare più il corpo del ragazzo, in questo caso si potrebbe anche riesumare il corpo”.