ORISTANO. Massimo Carminati è in carcere a Oristano. Caduta l'accusa di associazione mafiosa, il capo della cupola criminale (non mafiosa, per i giudici) che ha controllato gli appalti di Roma è uscite dal carcere duro previsto dal 41 bis ed è ristretto nel carcere di massima in regime di alta sicurezza 1. Lunedì il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, aveva disposto la revoca del carcere duro per la pena a vent'anni comminata in primo grado. Nel provvedimento di trasferimento si segnala alla direzione di Oristano che Carminati, "già militante nella formazione di estrema destra Nuclei Armati Rivoluzionari e coinvolto in gravi attività delittuose riconducibili alla nota Banda della Magliana, è il capo ed organizzatore di un'associazione criminale operante a Roma e nel Lazio e attivamente impegnata in numerose attività delittuose quali estorsione, riciclaggio e, più in generale, iniziative volte a ottenere la gestione e il controllo di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici. Per ottenere i suoi scopi Carminati ha, tra l'altro, mantenuto rapporti con esponenti delle altre organizzazioni criminali operanti a Roma, con rappresentanti del mondo politico, istituzionale, finanziario e dei servizi segreti".