In Sardegna

La commissione pari opportunità scrive alla Boschi: "Legge sulla doppia preferenza di genere, Sardegna in ritardo"

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CAGLIARI. Troppi ritardi nella doppia preferenza di genere, che porterebbe nel parlamento sardo di via Roma un maggior numero di donne. Così la presidentessa della commissione regionale per le Pari Opportunità, Gabriella Murgia, ha scritto una lettera indirizzata alla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi per richiedere un intervento istituzionale nei confronti del Consiglio regionale a proposito dell’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale. La commissione ritiene che l’Assemblea sarda sia in grave ritardo rispetto ai propri doveri di garanzia della parità di genere: le proposte di legge in merito risultano bloccate in Commissione Riforme.

Di seguito, il testo integrale del documento:

Gent.ma Sottosegretaria,

La presente per informarLa in merito a una grave situazione su cui riteniamo di dover chiedere il Suo intervento istituzionale, al fine di richiamare il Consiglio Regionale della Sardegna ai propri doveri nel garantire la parità fra uomini e donne.

Desideriamo quindi porre alla Sua attenzione il fatto che alcune proposte di legge riguardanti l'introduzione nel sistema elettorale regionale della doppia preferenza di genere, siano ferme ormai da tempo nella Commissione Riforme del Consiglio Regionale della Sardegna.

Riteniamo che l’attività del Consiglio sia in grave ritardo sul tema, visto l’avvicinarsi delle prossime elezioni in Sardegna.

La società sarda è ricca di esperienze, professioni, competenze e identità femminili che vanno messe al servizio dei compiti della rappresentanza istituzionale della nostra Regione ed è necessario che la stessa si doti di strumenti elettivi che garantiscano vere opportunità di eguaglianza di genere.

A oggi nel Consiglio Regionale della Sardegna siedono 4 sole donne (contro i 56 uomini), che certo non bastano a garantire il diritto costituzionale di uguaglianza e parità.

Abbiamo elementi oggettivi per sostenere che le forze politiche vogliano bloccare come già accaduto nel 2013 (a causa della richiesta del voto segreto) l'introduzione della doppia preferenza nella legge elettorale.

Già in occasione della Festa della donna dell’8 marzo 2017, la Commissione Pari Opportunità, da poco nominata e insediata, chiese al Consiglio di procedere senza ulteriore ritardo alla modifica della Legge Statutaria Elettorale 12.11.2013, n. 1, relativamente all’introduzione della doppia preferenza di genere, in modo che ogni elettore possa esprimere due preferenze distinte, una per le candidate di sesso femminile ed un’altra per i candidati di sesso maschile.

Attualmente, la richiamata L.R. n. 1 prevede che l’elettore possa esprimere una sola preferenza (art. 9) e che ciascuno dei due generi non possa essere rappresentato in misura superiore ai 2/3 dei candidati. Trattasi di disciplina che appare in contrasto con quanto stabilito dall’art. 117, comma 7, della Costituzione, in tema di parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive, e non si addice certo ad un'Aula democratica che dovrebbe agire per rendere effettivo il diritto di tutti i cittadini e di tutte le cittadine di avere piena e totale pari opportunità nell'esercizio dell'azione politica, come prevede la nostra Costituzione.

La Sardegna deve quindi con urgenza accelerare i percorsi di riequilibrio della rappresentanza di genere. Come noto disposizioni analoghe a quelle richieste al Consiglio regionale della Sardegna sono già state introdotte da diverse Regioni italiane -  apripista, la Regione Campania già nel 2010 - e la nostra Regione non vuole e non può essere ultima.

Nonostante gli impegni assunti durante gli svariati incontri istituzionali, nonché le molteplici rassicurazioni, non si registra alcun risultato tangibile della volontà di addivenire realmente all’adozione di questo democratico strumento.

Di fronte all’ennesimo rinvio della discussione in Commissione Riforme, la Commissione regionale pari opportunità della Sardegna, si trova costretta a segnalarLe la grave situazione creatasi.

Si richiede, pertanto, un Suo autorevole e tempestivo intervento finalizzato a sostenere la nostra azione positiva di genere.

Attendiamo quindi un riscontro al riguardo, in attesa porgiamo i nostri più cordiali saluti.