In Sardegna

Turismo open air in Sardegna, operatori uniti per i viaggi "esperienziali"

CAGLIARI. La Faita FederCamping Sardegna punta sul turismo open air. Il turismo all’aria aperta, non solo quello campeggistico ma anche e soprattutto quello esperienziale, modello di sviluppo sostenibile fondato sulla risorsa dell’integrità ambientale a partire dalle produzioni, dai fattori culturali che fondano la nostra identità. “L’Isola ha delle grandi potenzialità ma qualcosa non torna: spesso il costo del trasporto è più caro del soggiorno”, lo ha detto Giovanni Pigozzi, presidente onorario della Faita FederCamping Sardegna, questa mattina nel corso del convegno “Turismo open air” all’Exma di Cagliari. All’incontro hanno partecipato diverse istituzioni nazionali e locali oltre agli operatori turistici.

L’obiettivo è quello di stipulare un patto tra gli operatori delle filiere agroalimentare, beni culturali, escursionismo, turismo esperienziale e fruizione dell’ambiente  naturale, in modo da poter lavorare insieme sulle potenzialità dell’isola, con un approccio  globale che garantisca la massima soddisfazione del turista. “Abbiamo la fortuna di avere delle condizioni climatiche che ci permetterebbero di lavorare  tranquillamente sei mesi l’anno e di fare esperimenti per altri tre mesi”, ha spiegato Nicola Napolitano, presidente della Faita FederCamping Sardegna. “Purtroppo ci sono diverse barriere d’accesso per i visitatori. Possiamo aumentare del doppio le potenzialità dell’isola ma servono norme che diano più libertà di movimento e occorre creare le condizioni per poter aprire le strutture ricettive in altri periodi, non solo in quelli estivi”.

La Faita è un punto di riferimento per le vacanze sull’Isola che unisce gli operatori del settore turistico ricettivo. Offre diverse strutture all’aria aperta con 30100 posti letto disponibili.