CAGLIARI. "Non siamo sciacalli né puttane". E nemmeno casta. Con questo slogan i giornalisti sardi, aderendo all'appello lanciato dal'Assostampa, sono scesi in piazza questa mattina a Cagliari, davanti al palazzo della Prefettura, per contestare l'attacco arrivato dai vertici del Movimento 5 Stelle a seguito dell'assoluzione del sindaco di Roma Virginia Raggi. Le affermazioni contestate sono quelle del capo politico Luigi Di Maio (qui la notizia) e di quello "carismatico" Alessandro Di Battista.
Fogli in mano con su scritto nero su bianco #giùlemanidallinformazione, difendiamo l’articolo 21 della Costituzione. E ancora “qui abita un infimo sciacallo”. Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, Don Marco Lai direttore della Caritas e rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. “Noi siamo seriamente preoccupati perché si indicano i giornalisti come nemici da combattere, come una fonte di male, negativa, antidemocratica”, ha detto Francesco Birocchi, presidente dell’ordine dei giornalisti, “questi atteggiamenti politici preludono sempre a provvedimenti illiberali, antidemocratici”.
“Coraggio e libertà colleghi”, ha detto Celestino Tabasso, presidente dell’associazione della stampa sarda rivolgendosi ai colleghi, “Di Maio si è messo a disposizione per attaccare la stampa, questo potere è intollerante quanto il vecchio, probabilmente anche di più, non sopporta i due beni dei quale noi siamo depositari, il diritto di critica e l’uso corretto dei congiuntivi. Io e gli altri giornalisti italiani non abbiamo nessun messaggio da dare a Di Maio, il messaggio è per i nostri lettori: noi ci siamo e da oggi faremo sempre meglio il nostro lavoro, e il nostro dovere”.