CAGLIARI. Sono 723 gli automobilisti sardi che, nel 2017, hanno acquistato un veicolo elettrico o ibrido, portando così a 1.905 vetture il totale del parco auto ad alimentazione totalmente pulita o mista sulle strade della Sardegna. Di queste ultime, 111 sono totalmente elettriche mentre le restanti 1.794 risultano avere il motore ibrido a benzina o gasolio. A certificare la crescita del mercato dei motori alternativi e della mobilità sostenibile è il dossier sul trend delle “Auto ibride/elettriche in Sardegna”, realizzato dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna su fonte Aci nel 2018.
In Italia, il 2017 è stato un anno record per le auto elettriche: ne sono state immatricolate 1.898, il 38% in più rispetto al 2016. E per le vetture ibride benzina-elettrico la crescita ha toccato addirittura il 62,6%, con 61.252 nuove immatricolazioni. A livello nazionale, il boom d’immatricolazioni ibride ed elettriche è stato registrato in Lombardia con 16.961 autovetture vendute, seguita dal Lazio (10.339) ed Emilia Romagna (7.136). I motori elettrici, infatti, rappresentano anche la nuova frontiera sulla quale si misura l’innovazione tecnologica anche delle officine 4.0. Secondo una rilevazione nazionale di Confartigianato, sulle strade italiane circolano 185.052 vetture ibride ed elettriche, di cui 7.560 elettriche.
“Il settore dell’ibrido ed elettrico nelle autovetture dell’Isola – commenta Fabio Mereu, vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è una goccia nel mare, rispetto ai più comuni sistemi di propulsione. Però, questi dati registrano una crescita sostenuta passando, infatti, dalle 1.182 autovetture del 2016 alle 1.905 dello scorso anno”. Ma "un forte sostegno alla diffusione delle auto elettriche – sottolinea Mereu - potrà avvenire anche grazie alla formazione e diffusione delle imprese dell’autoriparazione e all’incremento delle colonnine di ricarica”. In Sardegna, purtroppo, sono ancora poche le autofficine specializzate nella manutenzione di questo tipo di auto e una parte fondamentale, per lo sviluppo del comparto, potranno svolgerla gli specifici percorsi formativi dedicati agli addetti alla riparazione, assistenza e soccorso stradale di veicoli elettrici e ibridi. “Questo permetterà – aggiunge Mereu – di adeguare i tempi di assistenza delle auto a propulsione pulita (adesso occorrono anche due mesi in caso di “panne” di una vettura) a quelli di una comune auto a carburante”.
L’altra parte importante la svolgerà la diffusione delle colonnine. In Italia, attualmente, i punti di ricarica per le e-cars sono 1.199 e il loro numero è cresciuto del 23,5% in un anno. La recente crescita delle immatricolazioni delle auto elettriche s’inserisce in un contesto che vede comunque il nostro Paese in ritardo nell’UE: l’ultimo confronto vede, infatti, primeggiare la Francia e l’Italia è al terzultimo posto superando solo Croazia e Cipro. In Sardegna, sulla alimentazione delle auto elettriche, per i prossimi mesi si prevedono importanti novità.
“L’assessorato all’Industria – puntualizza il vicepresidente di Confartigianato Sardegna - ha infatti appena pubblicato l’avviso di consultazione preliminare in vista della gara d’appalto vera e propria, che sarà bandita nei prossimi mesi, per l’affidamento del contratto di fornitura e installazione di circa seicento infrastrutture di ricarica, nonché dell’eventuale connessione con la rete delle colonnine già esistenti”. Queste saranno distribuite nel territorio regionale su cinque aree geografiche di intervento: l’area metropolitana di Cagliari, dove saranno impiantante il 50% delle colonnine, la rete metropolitana del Nord Sardegna, cui ne spetteranno più o meno il 20% e le aree di Oristano, Nuoro e Olbia, che ne avranno all’incirca il 10% a testa.
“L’appalto – conclude Mereu - ha un valore complessivo di 5 milioni di euro: 3 milioni per le forniture, un milione e 200mila euro o più per i lavori di installazione, con progettazione esecutiva a carico dell’aggiudicatario, e oltre 600mila euro per i servizi di gestione”.
Le installazioni dovranno essere complessivamente eseguite entro 20/24 mesi dalla firma dei contratti. La gestione del servizio durerà tre anni. I requisiti specifici della gara d’appalto saranno definiti alla luce di quanto emergerà dalla consultazione di mercato, così da garantire la massima concorrenza e partecipazione degli operatori.