CAGLIARI. “È stata un’impresa molto dura ma ce l'abbiamo fatta! Non abbiamo mai camminato così tanto, ma siamo contenti". Con queste parole Gianluca Atzeri e Michele Uda, cagliaritani e amici da oltre quarant’anni, raccontano con orgoglio come sono arrivati a Uhuru Peak, la vetta del Kilimangiaro, a 5895 metri di altezza.
Al momento della conquista della cima, i due amici hanno condiviso un pensiero che riassume ciò che hanno provato durante il loro viaggio: “Siamo arrivati sulla vetta dopo aver lasciato alle spalle le nostre sicurezze convenzionali: non siamo certo scalatori professionisti. In realtà, abbiamo scoperto di scalare più noi stessi che la montagna. Voltandoci indietro, rivediamo attimi di gioia e prove difficili, ognuno un tassello che ci ha spinto a crescere e a vedere il mondo con occhi nuovi”.
Partiti il 28 dicembre dello scorso anno, i due amici hanno affrontato un percorso impegnativo: dovevano raggiungere in 6 giorni di trekking, attraverso i campi base tendati, la vetta del Kilimanjaro, la montagna più alta del continente africano.
La sfida, però, non era solo fisica: Gianluca e Michele hanno trasformato questo viaggio in un’occasione per aiutare gli altri, dedicandolo ad Astafos, l’associazione che da diverso tempo accoglie bambini sardi – e non solo – colpiti da gravi patologie onco-ematologiche, offrendo loro e alle famiglie un luogo sicuro, gratuito e pieno di calore. “La casa più solida non è quella fondata su pietre e mattoni, ma su unione, solidarietà e amore, perché un tetto sorretto da questi valori durerà per sempre” affermano Gianluca e Michele.
La scalata al Kilimanjaro ha già permesso di raccogliere oltre 3.500 euro grazie alle donazioni dei loro follower e sostenitori che hanno seguito il viaggio sui social. Tuttavia, Astafos ha bisogno di ulteriore aiuto: “Alziamo lo sguardo, sempre - c’è ancora tanto da vedere sopra le nuvole” affermano.
“Per coloro che volessero contribuire ecco il link per le donazioni https://gofund.me/a9246d1c”