ASSEMINI. Assemini si prepara ad accogliere un ospite d’eccezione, un personaggio che ha conquistato la scena nazionale nell’ambito della criminologia: Roberta Bruzzone.
La nota psicologa forense, attesa nel Comune dell’area metropolitana di Cagliari già nello scorso mese di febbraio prima di essere costretta al rinvio della data per questioni personali, parlerà di femminicidi e di violenza sulle donne, una vera e propria piaga sociale tristemente attuale anche in questo 2024.
L’appuntamento, con ingresso libero senza prenotazione, è in programma martedì 23 aprile, alle ore 18,30, presso la Sala Consiliare del Palazzo Municipale di Assemini, in piazza Repubblica. Una serata di approfondimento che ruoterà intorno alle tematiche espresse nel libro ‘Favole da incubo.
Dieci (più una) storie di femminicidi da raccontare per impedire che accadano ancora’, scritto appunto dalla Bruzzone, che nell’occasione dialogherà con l’avvocatessa e scrittrice Francesca Spanu. Attraverso la ricostruzione di dieci casi di femminicidio tra i più sconvolgenti avvenuti sul territorio italiano, il libro analizza i preconcetti culturali e sociali alla base di certi crimini, un viaggio puntuale e meticoloso nella manipolazione affettiva mortale. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Assemini in collaborazione con la Biblioteca comunale e con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato alla P.I. BB. CC., si avvale del coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.
L’appuntamento è inserito nella rassegna Lunedì Lethèrari, che ha interessato la comunità asseminese già nella stagione autunnale, anche con autori del calibro di Tiziana Ferrario, e rappresenta un ponte letterario nel percorso di avvicinamento all’edizione 2024 del Festival, che si preannuncia ancora più ricco.
“L’amministrazione Puddu è da sempre molto attiva nel contrasto alla violenza di genere, come dimostrano le iniziative proposte in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donna - commenta l’assessora alle Politiche culturali del Comune di Assemini Jessica Mostallino -. Vogliamo infatti far sentire la nostra voce e dare un’occasione di approfondimento alla cittadinanza asseminese, affinché sia vigile e capace di cogliere le relazioni tossiche, anticipando i fenomeni drammatici. Occorre infatti una nuova consapevolezza, anche e soprattutto tra le nuove generazioni, per una rivoluzione culturale contro i pregiudizi. Ecco perché abbiamo scelto di invitare Roberta Bruzzone: riteniamo, che la sua esperienza e la sua professionalità possano dare un contributo di spessore nel percorso per la costruzione di una società capace di combattere le discriminazioni, e basata invece sul rispetto reciproco” conclude l’esponente della Giunta Puddu
Roberta Bruzzone si è laureata presso l’Università di Torino con il massimo dei voti in Psicologia Clinica, con tesi in ambito criminologico. Ha perfezionato gli studi con la specializzazione in Psicopatologia Forense presso l’Università di Genova, per poi proseguire la formazione in criminologia negli Stati Uniti. Dopo aver intrapreso la professione ha avuto incarichi di spicco in alcuni casi balzati alle cronache nazionali: è stata consulente della difesa di Michele Misseri e ha lavorato nell’ambito della strage di Erba.
Diversi i ruoli anche in ambito televisivo: è autrice, conduttrice e viene spesso chiamata come ospite in trasmissioni come ‘Porta a porta’ e ‘La vita in diretta’, in qualità di esperta di criminologia.
La violenza sulle donne e i troppi casi di femminicidio che anche in questo primo scorcio d’anno stanno interessando la nostra società saranno il fulcro dell’appuntamento asseminese.
Nel suo libro la Bruzzone racconta infatti dieci casi di femminicidio avvenuti in Italia nei quali i preconcetti culturali e sociali hanno avuto un’influenza determinante. Gli stereotipi sessisti sono ancora tristemente attuali, anche a causa di una certa letteratura per l’infanzia che funge da involontario mezzo di trasmissione culturale di preconcetti di genere. Nozioni che poi, interiorizzate, diventano errati modelli di formazione dell’identità dei giovanissimi.
Persino le fiabe riportano modelli sociali tradizionali in cui le donne sono rappresentate miti e remissive, proiettate nella sola dimensione domestica, incapaci di badare a sé stesse. Lavorare sull’educazione al rispetto, creare le condizioni per sperimentare un ambiente accogliente e non giudicante, consente di procedere verso una destrutturazione dei ruoli e delle relazioni basate su stereotipi e, di conseguenza, prevenire la formazione di comportamenti discriminatori. Una prospettiva che potrebbe rivelarsi determinante soprattutto nel periodo di formazione, sviluppandola quindi in particolare con bambini e adolescenti. L’evento di Assemini sarà quindi un’opportunità di crescita culturale nell’ottica di un cambio di rotta che interessi innanzitutto gli anni di formazione di quella che sarà la cittadinanza del futuro.
- Redazione