CAGLIARI. Sono quattro i progetti vincitori del sesto concorso Kentzeboghes organizzato dall'associazione culturale Babel con l'obiettivo di promuovere la realizzazione di film nelle lingue minoritarie italiane e della Sardegna. Le candidature sono state selezionate dalla giuria composta dai rappresentanti della Società Umanitaria in Sardegna.
Il primo premio, del valore di 3mila euro, è andato al progetto “La maga del fiume Tirso” della regista Elisa Meloni ambientato tra i resti del villaggio di Santa Chiara nel territorio di Ula Tirso. Isabella Flore ha 92 anni e dice di poter vedere situazioni future e prevedere ciò che sta per accadere. Isabella sta vivendo quello che considera l’ultimo anno della sua vita. Ha previsto da tempo che sarebbe morta a 93 anni, che compirà quest’anno, il 16 dicembre 2023. Nonostante i problemi di salute, continua a vivere a Santa Chiara, aiutata solo da una donna che viene a darle una mano e ad assisterla con le faccende.
“Ursus” è invece il progetto in lingua algherese del regista Antonio Maciocco vincitore del secondo premio che consiste nella fornitura di servizi tecnici, del valore di tremila euro, finalizzati alla realizzazione dell'opera. Tore Solinas detto “Ursus” è nato in mare. Per esattezza ad Alghero, nella spiaggetta sotto la muraglia. Ripercorrendo la sua vita, questo fatto sembra aver segnato profondamente tutta la sua esistenza. Ursus è l’ultimo pescatore di ral, ed è anche l’ultimo rimasto della generazione dei ragazzi della muraglia. E’ Il testimone di un mondo che ormai non c’è più. Non c’è più questo tipo di pesca, non c’è più quella umanità un po’ naïf che popolava i bastioni, non c’è più quell’ecosistema di pesci e di alghe che popolavano il mare di Alghero.
Il terzo premio, del valore di duemila euro, è stato assegnato al progetto di documentario “Il paese della musica” di Andrea Deidda. In un piccolo paese destinato allo spopolamento dove la popolazione è sempre più vecchia, i giovani emigrano e non nascono più figli, una musica risuona nei vicoli del vecchio centro storico, tra i boschi, in una laveria abbandonata. Un’orchestra, la stessa che suona da cento anni, accompagna il funerale della comunità. Le note si mescolano al dolore delle ultime vedove che piangendo cantano i morti, ai silenzi dei luoghi vuoti, ai campanacci di un processione pagana che incrociano il Cristo portato sulla croce nella notte dei fuochi di Sant’Antonio. Poi andranno via tutti, rimarrà la musica.
Un premio speciale per la sceneggiatura, del valore di mille euro, è stato assegnato al documentario “Pieni di voci, gli occhi” di Marco Spanu un progetto che si propone di raccontare la storia sconosciuta ai più delle comunità sorde, esplorando punti di contatto ed ibridazioni tra linguaggi audiovisivi e la Lingua dei Segni Italiana (LIS), la cultura e l’identità sorda di alcune delle più importanti comunità italiane.
Il Premio Kentzeboghes, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dell’Alto Patrocinio del Parlamento europeo, negli anni si è confermato una novità di grande rilievo nel panorama cinematografico delle lingue minoritarie, inserendosi in un percorso finalizzato alla salvaguardia del patrimonio linguistico delle diverse comunità. L'associazione Babel ormai da anni lavora per far crescere e consolidare una rete internazionale con organizzazioni culturali e istituzioni pubbliche che possano stabilmente cooperare per la promozione del cinema nelle lingue minoritarie nel rispetto del multilinguismo e dei diritti delle minoranze.
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