Culture

Gli occhi del Consiglio d'Europa sulla maestosa reggia di Barumini

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CAGLIARI. "Il Consiglio d’Europa, da sempre, considera il patrimonio culturale come un elemento importante dal punto di vista identitario e come elemento di democrazia. Noi guardiamo al patrimonio e alla cultura come diritti fondamentali dell’essere umano alla stessa stregua di quelli civili, politici, sociali ed economici. Vedere le mura ciclopiche di Su Nuraxi, ma anche i manufatti di estrema eleganza dei siti di Barumini è una forte emozione e ci dice che noi europei abbiamo un fondamento di tradizione e civiltà ineguagliabili al mondo".

È il messaggio portato a Barumini da Luisella Pavan-Woolfe, direttrice dell'Ufficio italiano del Consiglio d’Europa, durante la sua visita a Su Nuraxi, Casa Zapata e al Centro Lilliu. 

VISITA. L’esponente del Consiglio d’Europa, insieme a Roberta Alberotanza, curatrice della mostra "Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa” ed esponente del ministero degli Esteri, ha incontrato il primo cittadino di Barumini, Michele Zucca e la Fondazione Barumini Sistema Cultura rappresentata per l’occasione da Salvatore Bellisai, presidente del Consiglio di amministrazione. L’appuntamento ha rappresentato un momento di condivisione delle esperienze della Fondazione nella gestione del patrimonio culturale del territorio con il suo sito Unesco Su Nuraxi, ma anche un incontro per parlare delle azioni che si stanno sviluppando dal lato della conservazione del patrimonio archeologico e culturale di Barumini unito alle politiche di sviluppo turistico e territoriale.

Durante la giornata Roberta Alberotanza ha voluto rivedere con emozione la targa del prestigioso riconoscimento Unesco che lei stessa aveva contribuito ad installare, a 20 anni di distanza dalla sua apposizione. “Questa è l’unica targa tra i 58 siti italiani, ma anche mondiali che ha 4 lingue invece che le tre normali - dice - il sito di Su Nuraxi è straordinario e si rivive qui l’energia della terra e di questi monumenti. L’opera della comunità locale è quella di farla sviluppare e conoscere al mondo”.