Culture

Dal 21 al 25 aprile al Teatro Alkestis di Cagliari va in scena la prima edizione di “Barnatar”

Barnatar

CAGLIARI. “Barnatar è il luogo del possibile e del desiderabile, è lo spazio creativo dove abbiamo deciso d’incontrarci per dare vita ad interazioni e scambi artistici”: dal 21 al 25 aprile al Teatro Alkestis di Cagliari (via Loru, 31) va in scena la prima edizione di Barnatar, festival teatrale organizzato dalle compagnie Alkestis CRSBatisferaLucidoSottile Teatro Impossibile.

Cinque serate, dieci appuntamenti, e poi laboratori, incontri e degustazioni enogastronomiche vedranno incrociarsi linguaggi e stili, in una giustapposizione di percorsi artistici con l’obiettivo di generare nuovi scorci e prospettive estetiche.

In scena nella cinque giorni teatrale andranno gli spettacoli “La Crociata dei senza fede” della Compagnia Alkestis CRS, “Spanker Machine”, “Uno è Trino”, “Lughente e sutìle lughe” di LucidoSottile, “Come sto” e “Mitomania Live!” della Compagnia Batisfera, “Enigma Turing” della Compagnia Teatro Impossibile e “Gente di Mare, Super Eroi e altri Attrezzi Agricoli” di e con Lele Pittoni e Renzo Cugis e la regia di Tiziana Troja.

Una importante occasione per ridare slancio, dunque, all’incontro tra artisti e rivivere la possibilità d’incontro col pubblico dopo i due difficili anni di pandemia, in uno dei teatri più longevi di Cagliari, che in oltre trent’anni di attività ha ospitato opere di Alejandro Jodorowsky, Massimo Michittu, Claudio Morganti, Enzo Moscato, The Living Theatre, Alfieri Teatro, Marcido Marcidorjs, Famosa Mimosa, Fernando Arrabal e Else Marie Laukvik, tra gli altri, oltre che importanti festival, rassegne e appuntamenti rimasti impressi nella storia culturale cittadina.

“Barnatar non è semplicemente una rassegna, ma una festa teatrale e un progetto creativo”, spiegano i rappresentanti delle compagnie organizzatrici.  “Proveniamo da una morte provvisoria della nostra vita teatrale, da cui vogliamo liberarci, non tramite un processo di resurrezione ma di reinvenzione. L’attività decennale del Collettivo Exart Teatro (Lucidosottile, Batisfera e Teatro Impossibile), che ha occupato gli spazi dell’Ex liceo artistico in Piazza Dettori a Cagliari dal 2010 al 2020, ha creato una scena teatrale indipendente che ha seminato e dato i suoi frutti. L’incontro con i colleghi del Teatro Alkestis, è stata l’occasione per ripercorrere quella progettualità e per tener vivo il ricordo di un’esperienza che ha visto il Collettivo dell’Exart Teatro promotore del primo avamposto culturale indipendente della città di Cagliari. Mostre, concerti, festival, incontri e dibattiti, spettacoli di danza, servizi per il cinema e spazi di co-working, residenze per artisti e tutti coloro avessero necessità di ampie sale per attività associative culturali e non lucrative, hanno abitato le sale dell’ExAt Teatro, fino al momento in cui è stato ordinato lo sgombero richiesto dal Comune di Cagliari - nel 2014 l’amministrazione comunale decise di inserire lo stabile nel piano triennale dei lavori pubblici, ipotizzando per l'ex Liceo una radicale ristrutturazione e una nuova destinazione culturale - l’ExArt Teatro è stato portavoce di una forma di scambio di servizi, tra tutte le realtà artistiche, teatrali e musicali regionali, nazionali ed internazionali, giacché il bene materiale, l’immobile, era aperto a tutti gli artisti, attraverso un patto di lealtà nei confronti della cultura del Bene Comune.”

Barnatar è organizzato dalle compagnie Alkestis CRS, Batisfera, LucidoSottile e Teatro Impossibile senza l’ausilio di contributi pubblici. Il costo del biglietto per il singolo spettacolo è di 16 euro, mentre l’abbonamento giornaliero che comprende due spettacoli e un buffet del Caffè 900 costa 22 euro.

GLI APPUNTAMENTI – Il compito di inaugurare la prima edizione di Barnatar negli storici spazi del Teatro Alkestis sarà affidato giovedì 21 aprile alle 19 alla Compagnia Alkestis CRS, che insieme alla Compagnia d’arte Circo Calumèt metterà in scena “La Crociata dei senza fede”, opera scritta e diretta da Andrea Meloni, nella veste di attore al fianco di Sabrina Mascia. L’immagine di una nuova crociata, non ideologica, né confessionale, che semina l'odio e che sventola il vessillo dell'intolleranza, è la suggestione da cui scaturisce la scrittura e la messa in scena della pièce. A muovere i passi di questa “marcia” dell'idiosincrasia, sono un uomo e una donna, degli Adamo ed Eva in salsa western, abiuranti, fustigatori e cinici. Il bersaglio della loro personale crociata è il mondo occidentale contemporaneo, che la falce del fastidio assoluto colpisce trasversalmente. Nel nome dell'intolleranza non risparmiano niente e nessuno. Nella cacciata dal paradiso, rappresentazione simbolica di un'ideale di vita perduto, forse l'origine di tanto odio. Il lavoro conclude il percorso di studio e sperimentazione avviato nel 2015 dalle due compagnie e ispirato al Kabarett tedesco della Repubblica di Weimar, caratterizzato da una satira caustica e impegnata, volta a denunciare artisticamente la situazione politica e sociale della Germania degli anni Venti e Trenta.

Alle 21 i riflettori si accenderanno per la Compagnia LucidoSottile, in scena con “Spanker Machine, dell’Otaku Celato” scritto, diretto e coreografato da Tiziana Troja, con in scena l’attrice Michela Sale Musio. Lo spettacolo è stato replicato in Italia e negli Stati Uniti e mette in luce la quotidianità di Anita, un’insegnante della scuola primaria, dietro la quale si nasconde un otaku celato e tanta desiderata e conquistata solitudine. La casa è un eremo sicuro dove la protagonista costruisce la sua vita perfetta, nonostante sia stata segnata da un passato difficile. Anita e le sue contraddizioni coesistono lontano da tutto e tutti, e vicino alla sua sessualità controversa. 

Gli appuntamenti di venerdì 22 aprile si apriranno alle 19 con  Batisfera  Teatro, in scena con lo spettacolo “Come sto”, scritto e diretto da Angelo Trofa, che lo vede protagonista sul palco con Valentina Fadda. Quotidianamente siamo assediati dalla domanda “come stai?”, una gentilezza di circostanza, una frase affettuosa o semplicemente una mera formalità, che lascia aperto un interrogativo profondo: come sto? Sto bene, sto male, abbastanza bene, abbastanza male. Non è possibile rispondere con tutta la complessità necessaria o è troppo complessa per rispondere con tutta la semplicità necessaria. Come sto è un dialogo sconnesso, un fiume di parole dove stati d’animo, sensazioni, eventi e accidenti concorrono a dare risposta alla domanda “Come stai?”. Mille risposte possibili, tutte insieme, mescolate, in contraddizione. Come sto è uno spettacolo teatrale divertente, che alterna con ritmo serratissimo quadri dal colore diverso. Una struttura drammaturgica apparentemente aperta che lentamente irretisce lo spettatore e i suoi protagonisti con continui rimandi interni. L’opera indaga nella confusione umana, in quel senso di disagio nel ritrovarsi e capirsi, nel fluire di eventi e sentimenti. La spinta continua al presentarsi agli altri come persone di valore e di successo diviene quasi una corazza superficiale, che nasconde frustrazioni e pulsioni sconosciute. Un quadretto assurdo e definitivo, un fluire di parole per definirsi almeno per un attimo, per recintare temporaneamente il caos dilagante, tutto quel rumore che concorre a rendere difficile la risposta all’eterna domanda: “Come sto?”

Due ore dopo (alle 21) protagonista sarà ancora una volta la Compagnia LucidoSottile con “Uno è Trino”, spettacolo scritto da Tiziana Troja (che cura anche la regia) e Felice Montervino, con lo stesso Montervino (attore protagonista del pluripremiato spettacolo Macbettu di Alessandro Serra) impegnato in un viaggio in tre atti unici che ha come soggetto le storie di tre uomini,  che nella loro quotidianità affrontano le loro idiosincrasie. Individui apparentemente normali, Amedeo, Loris e Vito si trovano a vivere e ad agire tra abitudini strangolanti e tic autocostruiti, visioni inquietanti e memorie sconvolgenti, fino a mostrarci la parte più comica delle loro disperate ossessioni. 

La serata di sabato 23 aprile vedrà in scena nell’appuntamento delle 19 la Compagnia  Batisfera  con “Mitomania Live!”, in scena con Angelo Trofa e la regia di Valentina Fadda. Ci sono alcune storie che superano i secoli senza perdere smalto: sono i miti. Poeti, filosofi e letterati di ogni tempo hanno raccontato queste storie secondo il loro punto di vista. Batisfera con ironia, gusto del paradosso e un pizzico di poesia, mette in scena una smagliante versione di storie secolari. “Mitomania Live!” è uno spettacolo interattivo, che prevede la partecipazione del pubblico. Gli spettatori potranno scegliere le storie da ascoltare consultando un particolare menù allestito per l’occasione.

Alle 21 la Compagnia LucidoSottile andrà in scena con una replica di “Spanker Machine”, con le scene di Daniele Coppi, i costumi di Filippo Grandulli, il trucco e gli effetti speciali di Roberta Masia, il light design di Sami lo Giudice e Luca Carta, gli arrangiamenti musicali di Davide Sardo, le foto di Gerti Ibra, la grafica e illustrazione di Maurizio Temporin e Annc Pacunayen e la collaborazione alla drammaturgia dello stesso Temporin con Francesco Guerrini.

Domenica 24 aprile si aprirà alle 19 con “Lughente e sutìle lughe” di LucidoSottile, con la coreografia di Valentina Puddu e Tiziana Troja (anche alla regia). Lughente e Sùtile Lughe è Elena, una donna che possiede il dono sovrannaturale di modificare la sorte delle persone, strappandole dalle braccia della morte e concedendo loro una nuova opportunità di vita. Elena, dal greco “Elène” fiaccola, scintillante, splendente, è anch’essa avviluppata nel suo stesso destino: il filo della vita. Il filo della vita che lei comanda, e che inversamente la comanda a sua volta, la domina e la imprigiona, generando una danza dominatrice e tormentata. Elena compie azioni per innestarsi nella morte e bloccarne l'esito. Queste azioni la indeboliscono: volta dopo volta perde un po' della sua, di vita. Elena muore per salvare qualcuno, per poi tornare in vita e ricominciare.

Alle 21 protagonista sarà ancora una volta la Compagnia Alkestis CRS, che insieme alla  Compagnia d’arte Circo Calumèt metterà in scena una replica dell’opera “La Crociata dei senza fede”, proposta nella giornata di apertura della rassegna, giovedì 21.

Sipario sulla prima edizione di Barnatar lunedì 25 aprile: alle 19 in scena andrà la Compagnia Teatro Impossibile con “Enigma Turing”, scritto e diretto da Felice Colucci, che sarà in scena affiancato da Elio Turno Arthemalle e Emanuela Lai. L’opera racconta la vita di Alan Turing, uno scienziato e logico matematico tra i più geniali del ventesimo secolo. Turing rivivrà sul palco attraverso le tumultuose vicende della sua esistenza: il processo per “reato di grave indecenza” in quanto omosessuale, e la  conseguente condanna alla castrazione chimica che gli provocò depressione, ginecomastia e lo rese impotente. Ma la pièce sarà anche l’occasione per celebrare i suoi straordinari successi come scienziato durante la seconda guerra mondiale, che lo portarono a costruire una macchina, chiamata “bomba”, ideata per decifrare i codici prodotti da Enigma, quella utilizzata dai tedeschi per criptare le proprie comunicazioni. “Bomba” significò soprattutto migliaia e migliaia di vite salvate, rappresentò un duro colpo alla corazzata tedesca, e aiutò l’Europa ad uscire dalla terribile seconda guerra mondiale. E ancora oggi, la Bomba di Turing, è considerata l’idea che ha dato vita ai nostri moderni computer.

L’ultimo appuntamento sarà alle 21 con il debutto assoluto di “Gente di Mare, Super Eroi e altri Attrezzi Agricoli” di e con Lele Pittoni e Renzo Cugis e la regia di Tiziana Troja. In una assolata giornata in spiaggia, due sardi, amici storici, riprendono una conversazione che dura da decenni. Ricordi balneari, gite campestri, la Sardegna identitaria, il Piano di Rinascita, l’emigrazione, le elucubrazioni sull’identità politica e culinaria, sulla lingua sarda e sul futuro dell’isola più bella del mondo, sono gli argomenti delle loro esilaranti disamine, talvolta politically incorrect. Solo l’apparizione di bizzarri supereroi e attrezzi agricoli salveranno il popolo sardo dalle sue più evidenti cicatrici e antiche contraddizioni.