Culture

Teatro Si 'e Boi, una serata speciale chiude il festival Transistor

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SELARGIUS. Nei primi mesi di quest’anno si era potuta svolgere solo on line. Ora la V edizione del festival TRANSISTOR, che Cada Die Teatro, con la direzione artistica di Mauro Mou, dedica ai giovani e ai nuovi linguaggi, si chiude con una serata/evento speciale live. L’appuntamento è fissato per domenica 19 dicembre, a partire dalle 18, al Teatro Si ’e Boi di Selargius, con un programma vario: uno spettacolo, la presentazione di un libro, un videodocumento, riflessioni e incontri.

“Transistor” nasce con l’idea di coinvolgere attivamente i ragazzi nelle attività creative e in quelle legate all’organizzazione. In collaborazione con l'associazione Cultarch, ogni anno il festival prova a sviluppare un tema legato all’adolescenza, ai valori della cultura, dell’arte, della condivisione, al rispetto dei luoghi, dell’ambiente. Nell’edizione 2021 le parole chiave sono state ribellione e adolescenza, un’età che spesso coincide con il periodo in cui per i ragazzi comincia il naturale processo di allontanamento dalla famiglia e, in generale, da tutti quei meccanismi imposti che rappresentano l’autorità. Disobbedienza e ribellione diventano per i giovani sinonimo di libertà e voglia di essere in qualche modo protagonisti di un mondo diverso. E il mito di Antigone, partendo dalla tragedia di Sofocle, ha incarnato il senso di quelle parole: una giovane donna che muore perché si è opposta alla legge del Re di Tebe, il quale ha ordinato di lasciare insepolto suo fratello, considerato un nemico dello Stato. La legge non sempre si identifica con la giustizia e la disobbedienza a leggi ingiuste diviene un atto di coraggio, che nasce da un’incrollabile fiducia nelle proprie convinzioni, dall’essere fedeli a se stessi e alle proprie idee. 

I ragazzi della Scuola d'Arti Sceniche della Vetreria, il gruppo i Cuori di Panna Smontata, guidati da Mauro Mou, su questo si sono soffermati. E il progetto laboratoriale, sviluppatosi durante la pandemia, ha dato vita a due esiti artistici: lo spettacolo SPORCHI DI POLVERE (presentato in forma di studio al Festival dei Tacchi 2020) e il progetto multimediale TIKTOKANTIGONE, realizzato principalmente in remoto attraverso l’uso dei social e forme di linguaggio performativo e artistico contemporaneo. Sarà proprio l’azione scenica SPORCHI DI POLVERE, liberamente ispirata all’Antigone di Sofocle, ideata e diretta da Mauro Mou, ad aprire le danze domenica 19 alle 18 (collaborazione alla messa in scena: Lara Farci e Francesca Pani; percussioni: Giorgio Del Rio; luci: Giovanni Schirru; con Anna Vittoria Cortese, Maria Fercia, Inza Fofana, Gaia Meloni, Maria Mou, Margherita Renoldi, Arturo Sanna, Alessandra Solinas).

“In quanto alla loro vita di giovani, sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è di obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando non sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate”. Così diceva Don Milani.

Sotto la reggia di Tebe: si chiede la liberazione di Antigone. Tutti i personaggi della tragedia sono chiamati a raccontare la propria esperienza. Polinice ed Eteocle, i fratelli, spiegano ciascuno le proprie ragioni, i pensieri che li hanno spinti a intraprendere una guerra fratricida. Antigone e Ismene, la sorella, si scontrano su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: Antigone è pronta a dare la vita pur di regalare una degna sepoltura al fratello, Ismene ritiene che la loro famiglia abbia già sofferto abbastanza.

Allo spettacolo seguirà la presentazione del libro MODO PROXIMO – Voci dal nostro futuro (Arkadia edizioni) di Mauro Tuzzolino, docente, consulente ed esperto dall’attività multiforme, che lo scorso anno aveva già pubblicato uno studio dal titolo “I giovani e la crisi del covid 19. Prove di ascolto diretto”. Tuzzolino nella sua inchiesta sul mondo giovanile in tempo di crisi sanitaria approfondisce emozioni, sensazioni, ciò che realmente la pandemia può modificare nelle persone, con particolare riferimento ai giovani. A dialogare con lui Barbara Cadeddu, che da anni è impegnata in progetti rivolti ai giovani. Sia, o no, la crisi pandemica il punto zero, il primo tempo di un nuovo scenario antropologico-sociale, è comunemente accettata l’idea che si tratti di un punto di svolta che sedimenterà linguaggi, emozioni, nuove relazionalità. “Modo proximo” vuole dare  voce ai giovani in una prospettiva educativa, per stimolare momenti di riflessione critica e di esercizio del dubbio rispetto alla trasformazione della realtà. La prossima generazione può essere una generazione prossima, che esprime una propria visione del mondo, in tema di diritti, ambiente, Europa, solidarietà, meritoria di cittadinanza nell'agorà democratica.

A chiudere la serata speciale della V edizione di Transistor sarà la proiezione del videodocumento TIKTOKANTIGONE, ideato e diretto da Mauro Mou (con Veronica Armeni, Alice Campus, Gianna Crisponi, Maria Fercia, Inza Fofana, Mattia Frau, Elena Friargiu, Gaia Meloni, Maria Mou, Margherita Renoldi, Arturo Sanna, Alessandra Solinas, Giulia Velati, Pietro Zonza; team progetto: Lara Farci, Francesca Pani, Matteo Sanna; contributo ricerca e sviluppo: Sotera Fornaro e Carlo Infante; suono: Matteo Sanna; montaggio: Daniele Arca).

L’idea del progetto è stata quella di coinvolgere i ragazzi nel racconto dell’Antigone di Sofocle attraverso l’uso dei nuovi social e in particolare dell'applicazione TikTok. “Ci siamo convinti che l’unico modo per riuscire a resistere alla pandemia fosse quello di continuare a raccontare la tragedia dell’Antigone, che avevamo iniziato a studiare prima del lockdown. Non potevamo farlo in presenza, ci abbiamo provato utilizzando i social network”. Dallo scoppio della cosiddetta “seconda ondata” il Cada die Teatro e i ragazzi del gruppo “Cuori di panna smontata” della Scuola di Arti Sceniche della Vetreria si sono dovuti adattare alle distanze imposte dallo stato di emergenza e all’impossibilità di esibirsi in pubblico. Proprio per queste ragioni è stato ideato il progetto #TikTokAntigone, così sono nate le clip video di massimo 60 secondo dedicate ad Antigone. Questi miniracconti per immagini e la loro genesi sono poi diventati un documentario di 25 minuti che racconta, attraverso le parole dei ragazzi protagonisti, le vicende di quella giovane che rifiuta di accettare le regole sbagliate di un mondo fatto da uomini prepotenti e che si definisce “nata per condividere non l’odio ma l’amore”.