CAGLIARI. Uno sguardo sulla violenza di genere, sulla ferocia del Femminicidio in un excursus che attraversa il '900 per arrivare alle più recenti cronache. Giovanni Coda ritorna sul set, tra novembre e dicembre, per le riprese del nuovo film, "La sposa nel vento". Al via il casting.
La violenza, il sopruso e l’assassinio delle donne è esistito sempre e ovunque. Le donne martirizzate, torturate e assassinate nel corso della storia, streghe o sante, sono persone accusate di colpe che non hanno commesso: il loro unico torto è voler riconosciuta una propria dignità, umana. Donne abusate, annientate quotidianamente, sottomesse, controllate, isolate, uccise. La violenza di genere che si manifesta in forme diverse, in contesti geografici, culturali ed economici differenti, ma è animata sempre dal mantenimento dello squilibrio di potere tra i generi nella società, e dal rifiuto delle donne a una cieca subordinazione: un affronto da punire, una condanna all’oblio, alla morte.
Coda, da trent’anni attivo sul fronte del cinema e della fotografia sperimentale e di una militanza di genere attraverso cui porta avanti storie e temi difficili dalla forte connotazione sociale, affronta stavolta nella sua nuova opera cinematografica “La sposa nel vento” il tema morale del femminicidio e della violenza sulle donne.
Un nuovo film che vedrà le riprese tra novembre e dicembre 2021 incentrato sul dramma dei femminicidi e che chiude la trilogia che l’autore ha dedicato alla violenza di genere, dopo “Il rosa nudo” (2013) e “Bullied to death” (2015), opere che hanno ottenuto tantissimi premi e un grande successo di critica e pubblico internazionale. Un nuovo racconto di discriminazione e violenza scritto e diretto dal regista cagliaritano, prodotto da Movie Factory con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, costruito con un linguaggio più diretto e con la poetica che da sempre contraddistingue Coda, autore sardo tra i più premiati per i suoi film nei festival più prestigiosi del mondo.
“La sposa nel vento” è una storia dura, potente, attuale e trasversale, che si ispira a tante storie di donne di culture e origini diverse unite da un messaggio di denuncia e allo stesso tempo di speranza. Tra loro sarà rappresentata anche la figura di Antonia Mesina, la giovane orgolese vittima dell’efferato omicidio avvenuto nel 1935 e beatificata nel 1987 da Giovanni Paolo II.